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Milano, 4 dic. (askanews) - "Alan Kurdi" è il grido liberatorio delle 61 persone rimaste a bordo della nave della Ong Sea eye appena saputo che sarebbero sbarcate a Messina dopo aver passato una settimana in mare. Alcuni di loro nei giorni scorsi erano stati portati a terra per le precarie condizioni di salute e mentali, uno di loro ha tentato il suicidio. Anche per la Ocean Viking, che ha salvato 60 persone, il ministero dell'Interno ha individuato un porto sicuro, in questo caso Pozzallo.
Per tutte le persone salvate la Commissione europea ha attivato la procedura di ricollocazione, secondo quanto riferito dal Viminale. Alcuni Paesi europei, tra cui Germania e Francia, hanno già manifestato la disponibilità ad accogliere quote di migranti, mettendo in pratica il rapporto di collaborazione europea in tema di immigrazione rafforzato dal pre-accordo di Malta.
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