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Perugia, attesa per la decisione del Riesame su Cospito. Intanto denunciati due anarchici

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Fra. Mar.
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C'è attesa per il pronunciamento del Tribunale del Riesame in merito alle misure cautelari dell’operazione Sibilla in cui Alfredo Cospito e altri erano indagati per istigazione a delinquere con finalità terroristiche. La decisione dei giudici di Perugia, che già avevano annullato le misure nel 2021 per carenza di gravi indizi di colpevolezza è quanto mai importante nel momento in cui Cospito è in sciopero della fame contro il 41 bis da oltre quattro mesi.

 

E lo stesso regime detentivo, richiesto dalla Procura di Torino, è stato adottato anche in relazione ai contenuti dell’inchiesta perugina che ora torna all’attenzione dei magistrati. Martedì mattina il pm titolare del caso, Manuela Comodi, durante l’udienza del Riesame ha spiegato che, come riporta il sito di area anarchica ilrovescio.info “la Procura di Perugia è totalmente estranea al provvedimento di 41 bis”. Alla precisazione del magistrato - in aula era presente anche il procuratore capo Raffele Cantone - uno degli indagati ha risposto dicendo: “Se Alfredo dovesse morire, nel banco dell’accusa siederanno alcuni dei suoi assassini”.

 

Intanto ci sono anche due persone residenti in provincia di Perugia tra quelle perquisite dalla Digos di mezza Italia in relazione all’inchiesta della Procura di Massa Carrara che ha portato alla denuncia di 7 anarchici che a settembre dello scorso anno avrebbero minacciato e aggredito a calci e pugni alcuni militanti della Lega nel corso di un’attività di propaganda in un banchetto elettorale a Marina di Carrara. In Umbria la Digos di Perugia alla guida di Gianfranco Leva ha eseguito due perquisizioni. Per una ragazza spoletina è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.