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Umbria tra le regioni più lente a incrementare le colonnine auto elettriche: sono 712

Nicola Uras
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Alla ricerca delle colonnine elettriche. Per chi guida un veicolo a batteria, senza benzina, non si tratta di un semplice esercizio di conoscenza, ma di una vera e propria necessità. Anche in Umbria. Senza una riserva sufficiente di energia, l’auto non si muove e il rischio di rimanere in panne nel bel mezzo della giornata è possibile. Specialmente per chi non è fornito di garage privato nel cui – durante il riposo notturno – fare il carico di energia. Ma qual è lo stato di salute della nostra regione in materia di stazioni di ricarica? L’ultimo report di Motus-E, che ha censito le infrastrutture di ricarica a uso pubblico in Italia, racconta di un’Umbriaal quindicesimo posto tra le venti regioni dello Stivale e con una crescita piuttosto lenta nell’ultimo anno.  Al 31 dicembre 2022 risultano istallati 36.772 punti di ricarica in 19.334 stazioni in tutta Italia (oltre 14 mila le location) mentre l’Umbria dispone di 712 pdr mettendosi alle spalle le regioni di dimensioni simili - Val d’Aosta (537), Basilicata (259), Molise (175) - più la Calabria (652). Meglio fanno invece Marche (1.046) e Abruzzo (832), restando su target simili di dimensione territoriale, mentre sono in fuga – al Nord – Lombardia (5.971), Piemonte (3.848) e Veneto (3.840). Rispetto alla rilevazione di fine 2021 nell’ultimo anno i punti di ricarica, in Italia, sono cresciuti di 10.748 unità (tasso di crescita +41%). L’Umbria era a quota 577, negli ultimi dodici mesi i pdr collocati sono stati 135. Davvero troppo pochi. Un andamento lento perché così il Cuore Verde è nel podio delle regioni con il tasso di crescita più basso con +23,4% (peggio ha fatto soltanto il Trentino-Alto Adige con +22,7% nell’ultimo anno solare).

 

 

Se da un lato, più della metà dei Comuni italiani (58%) non ha attualmente punti di ricarica ad accesso pubblico installati, più del 99% del territorio nazionale ha almeno un punto di ricarica nel raggio di 20 chilometri e l’86% in un raggio di 10. A livello nazionale Roma è al primo posto per pdr, Venezia prevale per il numero dei punti in rapporto alla popolazione, Milano per quelli in rapporto all’estensione del territorio. Invece rispetto al valore medio di punti ricarica per provincia (344 il dato nazionale), 30 aree presentano un numero più alto e 26 di questo sono nel Nord Italia. Tra quelle che fanno eccezione, oltre Roma, Napoli e Lecce, c’è anche Perugia. Oltre alla distribuzione per Comune, è interessante vedere la distribuzione dei pdr per abitante. La media totale italiana è di 6 ogni 10 mila abitanti e il report Motus-E focalizzandosi solo sui Comuni con almeno 100 mila abitanti fa scattare una classifica in cui vede Terni al terzo posto assoluto (quasi 9 punti di ricarica ogni 10.000 abitanti) dietro solo a Piacenza (12) e Ravenna (10). Un dato significativo che premia la Città dell’Acciaio che ora deve lavorare per conservare questa posizione in classifica. Sarà curioso dunque osservare il prossimo report.

 

 

Per accelerare sull’infrastrutturazione in questo 2023 sarà fondamentale, oltre a un miglior coordinamento tra amministrazioni locali, anche la messa a terra dei fondi del Pnrr. Recentemente il ministero dell’Ambiente della Sicurezza Energetica ha definito le modalità di accesso attraverso le gare ai fondi per installare circa 7.500 infrastrutture di ricarica nelle superstrade e 14.000 nei centri urbani. Il Pnrr finanzierà sino al 40% dei costi di realizzazione delle stazioni che saranno distribuite in maniera uniforme e capillare. Di queste 410 sono destinate all’Umbria: 225 i punti di ricarica sulle strade extraurbane, 185 invece nelle città. Queste installazioni dovranno essere operative entro il 2025, quando la nostra regione dovrà dunque aver scavallato quota 1.200 per un sensibile incremento che potrebbe essere più ampio con le iniziative dei privati in aree di servizio o luoghi strategici nelle città. Anche se è sul fronte extraurbano che l’Umbria deve migliorare.

 

In tutta Italia ci sono 496 punti di ricarica ad uso pubblica in autostrada e sono - questi sì - in forte crescita (a fine 2021 erano 118). Nell’ultimo anno sono stati fatti tanti sforzi per incrementare la presenza di punti di ricarica lungo le autostrade o in prossimità dei caselli autostradali, in particolare da parte di una controllata (<CF1402>Free to X</CF>) del principale concessionario autostradale, che detiene una quota rilevante dei punti di ricarica installati sulle aree di quella concessione. Nel territorio umbro sono quasi tre i punti di ricarica: uno si trova a Giove Ovest (A1 Firenze-Roma), poi ce ne sono altri due cantierizzati a Fabro Ovest (A1 Milano-Napoli) e Fabro Est (A1 Milano-Napoli).