
Umbria, le bollette di luce e gas tra le più alte in Italia

Le bollette di luce e gas in Umbria sono tra le più care d’Italia. E’ quanto emerge da uno studio effettuato dall’Unione nazionale consumatori elaborando i dati Istat relativi al mese di gennaio 2023.
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A posizionarsi in prima posizione in questa non piacevole classifica delle città con i cittadini più bastonati dalle bollette è Alessandria, dove le spese per luce, gas e gasolio volano dell’88,6% su gennaio 2022. Medaglia d’argento e di bronzo ad altre due città del Piemonte: Vercelli con +87,1% e Biella con +86,1%. L’Umbria sfiora il podio: Perugia si annovera al quarto posto (+85,8%), Terni al sesto dopo Novara (+85,4%). Seguono Cuneo (+85,3%), all’ottavo posto Imperia (+85%), seguita da Torino (+84,4%). Chiude la top ten Genova con +82,6%.
Dall’altra parte della classifica, la città meno tartassata è Potenza con +35,2%. Al secondo posto Aosta con +50,8%. Sul gradino più basso del podio delle città virtuose Olbia-Tempio con +51%. Seguono Napoli (+51,4%), Gorizia (+51,7%), Benevento (+53,1%), al settimo posto Caserta (+53,5%), poi Avellino (+53,7%) e Trieste (+54,6%). Chiudono la top ten Pordenone e Udine, ex aequo con +54,7%.
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A livello nazionale, invece, l’indagine prende come riferimento la variazione dei prezzi di luce e gas negli ultimi 3 anni, confrontando il mercato libero con il tutelato. Da giugno 2021, ossia prima dei rincari scattati a partire da luglio, a gennaio 2023, la luce del mercato libero in Italia è salita del 248,3% contro il 108,4% del tutelato, più del doppio (+129%), mentre considerando il primo dato utile del gas rilevato dall’Istat, dicembre 2021, il libero da allora è aumentato del 141,1% contro un calo del 7,4% del tutelato. In 3 anni, da gennaio 2020 a gennaio 2023, la luce del libero è balzata del 262,8%, contro il +115,8% del tutelato. Nel corso del 2022 (da agosto per il gas e da maggio per la luce) la situazione si è capovolta e il prezzo del mercato libero è letteralmente esploso. “In questo contesto togliere il mercato tutelato, che per l’energia elettrica delle parti comuni dei condomini scade il 1° aprile 2023, praticamente tra un mese, è una vergogna bella e buona - afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori - Un regalo fatto ai venditori del libero e un esproprio per le tasche delle famiglie. Ci domandiamo cosa aspetti il Governo a rimediare all’ingiustizia di discriminare chi abita in un condominio da chi risiede in una villa, per i quali la scadenza resta il 10 gennaio 2024”.
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