
Violenza su minore: arrestato a Roma un allenatore di basket di Perugia

E' stato arrestato a Roma per violenza sessuale su minore. Si tratta di un 55enne perugino. L'allenatore di basket era già stato condannato dal tribunale di Perugia per gli stessi reati per cui adesso è finito a Regina Coeli. Ovvero abusi sessuali nei confronti dei suoi allievi. Ora, come allora, minorenni costretti a subire atti sessuali negli spogliatoi, nella foresteria. L'uomo allenava una squadra di Basket di Roma nord e, secondo quanto emerge, a far scattare le indagini sarebbero stati proprio altri dirigenti della squadra che avrebbero notato dei comportamenti ambigui.
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Le indagini della polizia hanno portato dunque alla scoperta di comportamenti fotocopia rispetto a quelli per cui è stato condannato in via definitiva a due anni. I poliziotti hanno appurato che l'uomo invitava i ragazzini nella foresteria in cui lui alloggiava con la scusa di praticare loro dei massaggi. "Chi si rifiuta e denuncia non giocherà più" era la minaccia che rivolgeva loro. Gli agenti hanno accertato la violenza su un ragazzino di 13 anni. I fatti al centro dell’indagine risalgono al periodo compreso tra il 2017 e il 2020 e dalle testimonianze raccolte dalla squadra mobile, diversi giovanissimi atleti venivano spesso invitati la sera dall’uomo nei locali della foresteria, dove alloggiava, con la scusa di effettuare non meglio precisati ’massaggi terapeuticì, per i quali non aveva alcuna qualifica da fisioterapista.
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Del caso ha parlato anche la garante per l'infanzia e l'adolescenza, Carla Garlatti, che ha detto: "La notizia dell’arresto a Roma di un allenatore di basket con l’accusa di violenza sessuale su un giovane atleta impone la necessità di intervenire contro gli abusi sui minorenni in ambito sportivo e, più in generale, contro le violenze a opera di adulti che lavorano o svolgono attività a diretto contatto con bambini e ragazzi. Serve da parte di istituzioni, federazioni e società sportive una formazione specifica, finalizzata a mettere in grado tecnici e altre figure di riconoscere atteggiamenti ambigui e inopportuni e a segnalarli alle autorità. Bene le policy adottate da molte federazioni, ma non bastano se non si dà loro seguito". La condanna emessa a Perugia dal giudice Carla Giangamboni prevedeva tra l'altro come pena accessoria l'interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori. Solo che la pena accessoria, come la principale, è diventata definitiva nel dicembre scorso. Quando i fatti per cui ora è stato arrestato si erano già verificati.
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