
Perugia, Delmastro: "Non trattiamo sul 41bis. Troppi stranieri in carcere, devono scontare le pene nei loro Paesi"

"Lo sciopero è, fra virgolette, un diritto del detenuto per rilanciare delle sue richieste. E' certo che non è lo sciopero della fame che può scardinare un sistema ereditato da Falcone e Borsellino per contrastare la criminalità organizzata. Sul 41bis non arretreremo mai". Lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, a margine della visita al carcere di Perugia. Sul caso di Alfredo Cospito ha spiegato che "è stato trasferito in una struttura sanitaria ad alta intensità. E' costantemente monitorato, quindi evidentemente l'erogazione sanitaria è costante, perché evidentemente è un nostro dovere assicurare le condizioni di salute ed eventualmente trasferirlo nel caso in cui degenerassero ulteriormente". Sul carcere di Perugia ha spiegato che "il personale è sotto organico e ci sono troppi detenuti stranieri. Il refrain della destra non è lo svuota carcere ma l’esecuzione della detenzione nei paesi di provenienza. Qui abbiamo una sessantina di detenuti che provengono da Albania e Romania, paesi con i quali ci sono gli accordi per cui la detenzione può essere scontata al paese loro. Ogni detenuto costa 137 euro al giorno, per 20 mila detenuti in Italia, per 360 giorni: abbiamo i soldi per fare un mega piano di edilizia penitenziaria, se li trasferiamo al loro paese".
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