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Umbria, Confesercenti: "Spese delle famiglie in frenata per il caro bollette"

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La ripresa dei consumi frena nel 2023. Anche in Umbria. Dove, secondo uno studio di Confesercenti, la spesa media delle famiglie si fermerà a 2.352 euro mensili, ancora 30 euro in meno rispetto a quella registrata nel 2019, ultimo anno prima della crisi Covid.

 

 

 

 

A livello nazionale la spesa media stimata è di 2.442,5, 50 euro in meno rispetto al 2019. Una previsione, però, che potrebbe cambiare radicalmente se il calo delle bollette dovesse essere confermato. la riduzione del peso delle utenze potrebbe infatti liberare, a livello nazionale, fino a 30 miliardi di euro rendendoli disponibili per la spesa delle famiglie. L’analisi di Confesercenti va a toccare anche la distribuzione della spesa. Anche in Umbria la maggior parte del budget verrà assorbita dalle spese per l’abitazione e per le utenze domestiche: casa e bollette assorbiranno, infatti, il 40,9% del bilancio familiare (45,8% il dato nazionale). Lasciando quindi spazio a poco altro. Se si considerano infatti le spese alimentari (18,9%), per l’abbigliamento (3,9%) e per la salute (3,9%), infatti, la quota della spesa complessiva assorbita dalle voci arriva al 67,6%. Il rimanente viene distribuito tra spettacoli e cultura, turismo e ristorazione.

 

 

 

 

Confesercenti parla di un’Italia a due velocità. Complessivamente, le regioni che nel 2023 registrerebbero una spesa media mensile familiare più alta dei 2.442,5 euro medi nazionali sono la Lombardia (che ha la spesa più alta in assoluto, 2.923 euro), Val d’Aosta, le province autonome di Trento e Bolzano, il Veneto, l’Emilia-Romagna, la Toscana e il Lazio. Tutte le altre regioni, incluse Piemonte e Liguria, fino alla Puglia (che in termini reali ha la spesa più bassa, 1.801 euro mensili) rimangono sotto la media nazionale.