
Spoleto, l'ultimo saluto al prete stroncato da infarto

Spoleto si è fermata per dare l'ultimo saluto a don Gianfranco Formenton, il parroco di S. Martino, S. Angelo in Mercole e Montemartano, nato in Veneto nel 1960, colpito la mattina di Natale da un infarto poco prima di celebrare messa e morto dopo dodici giorni di coma irreversibile.
Don Gianfranco Formenton non ce l'ha fatta. Dolore e cordoglio in città
"Perché? Perché, Signore, hai permesso che la vita di don Gianfranco si spezzasse, perché stroncare un apostolato che produceva frutto? Perché sembra che tu non abbia bisogno di persone nel pieno dell’attività e del rendimento?". Con queste parole l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo ha avviato l’omelia nel rito delle esequie del sacerdote, tenutesi sabato 7 gennaio. Tantissimi fedeli, i confratelli preti, gli Scout, gli amici, gli ex parrocchiani del sellanese: tutti radunati in preghiera per salutare don Gianfranco e stringersi con affetto accanto ai familiari, in particolare ai fratelli Vito e Renato. La città di Spoleto era rappresentata dal vice sindaco Stefano Lisci. "Don Gianfranco era un amico non facile, ma sicuramente un cercatore di Dio”, mi ha scritto in questi giorni una amica scolta vicentina che lui aveva accompagnato nella Route Nazionale dei Piani di Pezza. E noi lo ricordiamo così: fermamente convinto delle proprie idee e difficilmente disponibile a qualche forma di conciliazione, appassionato per una radicalità evangelica che viveva in prima persona e che proponeva senza sconti a chi lo volesse ascoltare. Alcune sue prese di posizione – ha aggiunto l’arcivescovo - hanno suscitato reazioni contrastanti, ma tutti abbiamo sempre riconosciuto e ammirato la sua genuina passione per la verità e per la forza del Vangelo, che diventava compagnia fedele del cammino di ognuno, con tratti di sensibilità e delicatezza difficilmente immaginabili sotto una scorza apparentemente ruvida e distaccata.
Se l'arcivescovo rompe il silenzio
Don Gianfranco, che poi è stato tumulato, per sua volontà, nel cimitero di Trevi dove c’è la tomba della Congregazione del Suffragio riservata ai preti della Chiesa di Spoleto-Norcia. Sabato 4 febbraio alle ore 18 l’arcivescovo Boccardo presiederà nella chiesa di S. Martino la messa di trigesima per il sacerdote morto.
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