
Umbria, troppo smog: a Foligno stop alle auto più vecchie

A Foligno scatta da oggi l’ordinanza antismog: stop alle auto più vecchie, quelle fino a Euro 3, in tutto l’anello di accesso al centro storico ovvero il territorio delimitato dal perimetro identificato come “ambito di riduzione del traffico”.
Caldo anomalo, aumentano le polveri sottili
Una limitazione al traffico imposta dallo stato di salute dall’aria: per tre giorni consecutivi, infatti, si sono registrati sforamenti delle polveri sottili con la concentrazione di Pm10, misurata dalla stazione di monitoraggio di Porta Romana, che ha superato abbondantemente i 50 microgrammi per metro cubo previsti dalla normativa arrivando a toccare quota 76 nella giornata del primo gennaio. Da oggi, dunque, nelle fasce orarie 8,30-12,30 e 15,30-19,30 viene imposto il divieto assoluto della circolazione alle auto fino a Euro 3, sia benzina che diesel così come a ciclomotori e motoveicoli della stessa categoria.
A Terni dallo scorso novembre (e fino al 31 marzo) è tornata in vigore l’ordinanza per la limitazione del traffico con l’obiettivo di contenere l’inquinamento dell’aria. Non solo blocco delle auto più inquinanti ma anche il divieto di accendere fuochi per bruciare i residui vegetali agricoli e forestali a quote inferiori ai trecento metri d’altitudine. Limitazioni anche a Narni nell’ambito dell’Accordo di Programma per l’adozione di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nella Conca ternana.
A influire sulla qualità dell’aria in Umbria c’è, in questo momento, il caldo anomalo ma il fattore non fa che aggravare una situazione in realtà preoccupante in tutto l’arco dell’anno. “I valori relativi alle polveri sottili che vengono rilevati dalle centraline dell’Arpa - spiega Maurizio Zara, presidente di Legambiente Umbria - ci dimostrano che gli sforamenti più frequenti si registrano, oltre che a Terni, a Foligno e Città di Castello dove la presenza di fabbriche è in realtà molto bassa. Il “nuovo” piano regionale della qualità dell’aria dà responsabilità molto pesanti alle biomasse, legno o pellet che vengono utilizzati per il riscaldamento. A nostro parere, una responsabilità altrettanto grande ce l’ha il traffico. I numeri sui flussi di traffico nel nostro territorio sono notevoli”. L’Umbria, secondo il Regional yearbook 2021 di Eurostat, è tra le regioni più motorizzate d’Europa con 740 auto ogni mille abitanti contro una media continentale di 540.
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“Quello che più preoccupa - evidenzia Zara - è che i Comuni sembrano incapaci di agire per mettere un freno a traffico e riscaldamenti alimentati a biomasse. Servirebbero politiche mirate a incentivare l’uso di mezzi pubblici e, per quanto riguarda il riscaldamento, di incentivi volti alla sostituzione di impianti nocivi”. A inquinare, sono, infatti, soprattutto le stufe e i camini più vecchi e quelli costruiti con tecnologie ormai obsolete e che non tengono conto del rispetto dell’ambiente. A questo proposito a Terni e Narni è stato attivato dalla Regione Umbria uno sportello energia dove è possibile avere tutte le informazioni su riqualificazione energetica degli edifici, uso efficiente degli impianti di climatizzazione, uso corretto delle biomasse nel riscaldamento domestico, agevolazioni nazionali e locali per interventi che riducono le emissioni di polveri sottili, mobilità sostenibile.
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