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Terni, Ast: decisa un'altra settimana di cassa integrazione

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Gli impianti di Ast, a Terni, saranno riavviati da lunedì 16 gennaio 2023, dopo la pausa per le feste di Natale.

La direzione aziendale, causa il protrarsi della mancanza di volumi degli ultimi mesi per la contrazione dei mercati e l’innalzamento dei costi di produzione e materie prime, ha comunicato ai delegati del coordinamento della Rsu una settimana in più di cassa integrazione.

 

 

Una situazione difficile aggravata dalla guerra tra Russia ed Ucraina, che preoccupa le parti sociali. Intanto sono di nuovo in sciopero i lavoratori della Teseo. Dopo l'ultima assemblea svolta con la presenza dei rappresentanti delle segreterie di Fim-Cisl e Fiom-Cgil di Terni, si è deciso di iniziare il nuovo anno con due giorni di sciopero, per ricordare che la condizione dei lavoratori, futuri licenziati (dal 1 febbraio 2023), è sempre la stessa.

"Anche se in pochi, con caparbietà e forza – scrivono in una nota i sindacati - cercheremo di interrompere l'assordante silenzio da parte della proprietà di Ast che non ha mai risposto ad una richiesta di incontro per affrontare la discussione in merito al cambio di appalto”.

Con il nuovo anno è iniziata la nuova fase del Tubificio di Terni, che è stato scorporato da Ast. Per Alessia Balloriani, nominata al vertice della società della zona di Maratta, c’è la gatta da pelare che riguarda Tct, Taglio commercializzazione Tubi. I 50 lavoratori sono restati senza lavoro dal 31 dicembre 2022, come comunicato alle parti sociali dal patron, ragioniere Gino Sesto Timpani.

 

 

L’azienda di strada Recentino acquisisce materiale in acciaio inossidabile dal Tubificio, lo trasforma in marmitte per trasferirle al sito di via Flagello che provvede alla commercializzazione. Era in corso una trattativa di cessione tra Timpani ed Ast, trattativa che si arenata.

La situazione a Tct si è fatta grave con l’aumento dei costi dell’energia elettrica e del metano, che hanno compromesso i conti economici, con il bilancio 2022 in forte perdita. Della vicenda è stato informato dal sindacato il Prefetto, ed è auspicabile che venga trovata una soluzione sia per il Tubificio di Terni, sia per i lavoratori Tct restati senza stipendio. Ma su tutta la partita appalti c’è tensione. Sembra che Ast abbia prorogato di alcuni mesi la scadenza dei contratti per alcune ditte, su altre c’è attesa spasmodica, ad iniziare dalla gestione della mensa andata in appalto con tre buste di offerte presentate. La diminuzione del costo dell’energia elettrica, annunciata dall’autorità preposta, potrebbe dare la spallata necessaria alla ripresa delle attività delle aziende del Paese e dare ossigeno ai produttori di acciaio ad iniziare da Ast.