Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Amelia, manifesto per la "morte" dell'ospedale: sindaco Pernazza su tutte le furie

Pierluigi Sbaraglia
  • a
  • a
  • a

Pasquinata contro la sanità locale e regionale il giorno di Capodanno 2023. Per le vie di Amelia, in provincia di Terni, è stato affisso un fac simile di manifesto listato a lutto dove si annuncia la morte dell'ospedale di Amelia. Nell'annuncio mortuario si legge che dal primo gennaio 2023 cessa di vivere l'ospedale Santa Maria dei Laici di Amelia, un veterano della sanità locale che vanta ben 722 anni di storia e di servizio alla comunità locale.

 

 

L'ironia amara che caratterizza il manifesto è condita dalla frase “Il corteo funebre muoverà dalla costruenda Casa della salute fino alla cava di Cammartana”. Il sarcasmo si basa sui due progetti che vengono annunciati da tempo e che non riescono trovare la luce. Il primo, la Casa della Salute, in realtà è a buon punto.

Dell'ospedale comprensoriale di Narni e Amelia, previsto in località Cammartana, invece si parla da qualche decennio senza che mai sia stata posta una pietra; e se c'è stato uno sforzo per accelerarne la costruzione, questo è stato poi frenato, tutto è stato rimesso in discussione, tanto che al momento nulla di certo si profila.

 

Il manifesto prende lo spunto dalle ultime delibere in fatto di sanità, che trasformano il nosocomio amerino in un ospedale di comunità, una ventina di posti letto senza alcun servizio di eccellenza, utile giusto per il decorso di patologie curate per lo più altrove. In sostanza, un ospedale per modo di dire.

Soprattutto l'ospedale di comunità che si profila nel 2023 è in antitesi con quanto è stato promesso dalle istituzioni nei mesi scorsi, ovvero un ripristino della funzionalità di alcuni servizi e reparti del Santa Maria dei Laici provvisoriamente chiusi (un po' come a Narni, dove il pronto soccorso è stato riattivato).

 

La “pasquinata” di Capodanno ha fatto saltare su tutte le furie il sindaco di Amelia, Laura Pernazza. Il sindaco ha scritto a caratteri cubitali: “Una civiltà che non rispetta i morti non merita di sopravvivere”.