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Umbria: Spoleto, scuola di Beroide pronta ad aprile 2023

Rosella Solfaroli
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Il conto alla rovescia può iniziare. Tempo 110 giorni e i bambini della scuola primaria e per l'infanzia di Beroide intitolata alla maestra Patrizia Badiali, morta nel 2020 a causa del Covid, potranno iniziare a prendere possesso, gradualmente, della loro nuova scuola. Rientro poi che diventerà definitivo per tutti gli alunni con l’avvio, a settembre, del prossimo anno scolastico.

 

 

E’ stata infatti fissata al 3 aprile la riconsegna dei lavori per la messa in sicurezza di un plesso che nel luglio del 2020 venne chiuso perchè non ritenuto più idoneo a ospitare gli alunni a causa di una fragilità strutturale che era diventata ormai più che evidente. Soprattutto per il fatto che il tetto della scuola era diventato troppo “pesante” per le fragili pareti del plesso. Di questo e di altro ancora si è parlato nei giorni scorsi nel corso di un incontro tra l’amministrazione comunale di Spoleto con i suoi tecnici, la dirigente scolastica del I Circolo didattico, Norma Proietti, alcuni genitori di Beroide, Alberto Fittuccia, l’ingegnere che ha donato il progetto di rifacimento della scuola e la ditta che sta eseguendo i lavori e la Calzoni Spa, per fare il punto sullo stato dell’arte dell’opera. Si è parlato anche di alcuni dettagli che renderanno il plesso ancor più ospitale e accogliente per i bambini e le bambine che accederanno per la prima volta alla scuola, compresi coloro che sono già alla terza elementare perchè non hanno mai avuto la possibilità di entrare in quella struttura e chi invece ne conoscerà il nuovo “volto” dopo averla dovuta lasciare per i problemi statici. Dettagli che, ad esempio, hanno riguardato le tinte delle pareti. Che, a detta della dirigente Proietti, come racconta mamma Anna Lisa, dovranno essere con“colori caldi, pastello, perchè i bambini hanno bisogno anche di vivere in un ambiente bello oltre che funzionale, visto che a scuola passano gran parte del loro tempo”.

 

 

Particolare attenzione, al termine dei lavori strutturali, verrà rivolta alla recinzione esterna, quella che c’è è stata realizzata da alcuni genitori qualche anno fa ma non è ormai più sicura per i bambini, alla verifica della stabilità degli alberi e verranno riprogettati tutti gli spazi esterni. Inoltre c’è la volontà da parte del Comune di realizzare un impianto fotovoltaico. L’intervento strutturale è stato finanziato dalla Regione per un milione di euro e dal Comune per 320 mila euro ed è stato reso possibile anche dalla generosità dello “Studio associato di ingegneria di C. Antonini & A.Fittuccia” che, a fine 2020, ha donato il progetto definitivo ed esecutivo.