
Umbria, 20 mila famiglie alle prese con il caro badanti

In Umbria oltre ventimila famiglie da gennaio potrebbero trovarsi a fare i conti con il caro badanti e colf. Lavoratori domestici regolari che in regione raggiungono quota 19.591. L’aumento che si prevede è di oltre 500 euro sulla retribuzione media annua che attualmente è di 6.076 euro. E l’aggravio può arrivare a sfiorare le 2 mila euro. Con effetti economici che porterebbe in Umbria a un costo addizionale di 13 milioni sull’attuale totale di 148 milioni.
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La stima si basa sui dati regionali pubblicati nel rapporto Domina (2021) e rielaborati secondo quanto è stato espresso da Fidaldo (Federazione italiana datori di lavoro domestico) in occasione della presentazione del secondo Report di ricerca sugli interventi delle regioni e delle città italiane in tema di lavoro domestico. “Dal primo gennaio le famiglie datrici di lavoro domestico rischiano una stangata rispetto allo stipendio di colf, badanti e baby sitter - è quanto detto da Fidaldo -. Dal 2023 scatteranno, infatti, gli aggiornamenti delle retribuzioni in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo: il pericolo è quello di veder lievitare la busta paga di circa il 9% rispetto agli attuali minimi. Siamo molto preoccupati perché il tempo per intervenire stringe, considerando che entro il 20 dicembre il ministero del Lavoro dovrà convocare la Commissione nazionale per l’aggiornamento retributivo, così come previsto all’art. 38 del Ccnl, e che in assenza di accordo tra le parti sociali scatterà l’aumento in via automatica”.
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Il contratto, infatti, prevede che in assenza di accordo sindacale scatti un adeguamento all’inflazione dell’80% dell’indice dei prezzi di novembre che al momento su base provvisoria è all’11,8%. In pratica l’aumento potrebbe raggiungere il 9,44%.
In merito all’allarme lanciato da Fidaldo la Cgil Umbria rimanda a quanto ha risposto Emanuela Loretoni, responsabile del settore lavoratori domestici Filcam Cgil: “Si tratta di un settore molto debole, dal punto di vista dei diritti oltre che dei salari, ecco perché era stata prevista la clausola dell’adeguamento automatico. Mi sorprendono le dichiarazioni dei rappresentanti di Fidaldo perché a noi non è pervenuta alcuna proposta da parte loro, e la rivalutazione Istat è prevista dall’attuale contratto collettivo nazionale. Quanto al rinnovo, che è una questione diversa, noi abbiamo provveduto a inviare la nostra piattaforma e attendiamo la risposta delle associazioni datoriali”.
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