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Umbria, maxi appalto in sanità: 9 tra dirigenti ed ex condannati a risarcire 5,5 milioni

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In tribunale

Francesca Marruco
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Una gestione “macroscopicamente inefficiente”, “caratterizzata da un diffuso e patologico ricorso ad abusive proroghe reiterate in violazione dei principi di par condicio e trasparenza” e che, per la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti dell’Umbria, ha prodotto un danno erariale da 5, 5 milioni di euro. Per il quale i magistrati contabili hanno condannato in nove tra dirigenti ed ex dirigenti a risarcire la stessa cifra ad Usl Umbria 1 Ospedale di Perugia. Al centro della questione il maxi appalto per il lavanolo e la sterilizzazione prorogato alla Sogesi che riguardava appunto,Usl 1 e ospedale. Aggiudicato da Sogesi nel 2010 con scadenza nel 2013 è stato prorogato fino al 2021. I magistrati hanno ritenuto colpevoli di “colpa grave” Manuela Pioppo, Diamante Pacchiarini, Carlo Nicastro, Walter Orlandi, Emilio Duca, Maurizio Valorosi, Pasquale Parise Doriana Sarnari e Andrea Casciari. In particolare Nicastro - quale responsabile del procedimento per Umbria salute - è stato condannato a pagare un risarcimento da 1,141 milioni di euro. Pacchiarini e Pioppo - ex direttori sanitari del Santa Maria della Misericordia di Perugia - dovranno risarcire 500 mila euro a testa. Valorosi (ex direttore amministrativo dell’ospedale di Perugia, Orlandi (ex direttore generale dell’ospedale) e Duca(ex dg dell’ospedale) 875 mila a testa. Sarnari (direttore amministrativo Usl) e Casciari (allora dg della Usl) dovranno sborsare 266 mila euro mentre Parise (allora direttore sanitario) 200 mila euro. 

 

 


I magistrati contabili hanno accolto solo in minima parte le tesi difensive, considerando estinto il danno erariale prodotto prima del luglio 2016. La Procura infatti aveva chiesto la condanna al pagamento di 6,334 milioni, 1,3 nei confronti della Usl Umbria 1, che, insieme all’ospedale si era costituita in giudizio. Al centro della questione giudiziaria c'è la proroga del servizio di noleggio delle lenzuola nei vari presìdi sanitari per un quinquennio, senza gara. Che in questa sede viene trattato da un punto di vista di danno erariale ma è anche parte integrante dell’inchiesta sugli appalti truccati in sanità per cui la scorsa settimana, la Procura della Repubblica di Perugia ha inviato l’avviso di conclusione indagini a 20 persone, tra cui lo stesso Carlo Nicastro per la questione proroghe alla Sogesi. 

 


"Il nostro comportamento - dice Walter Orlandi - è stato legittimo, siamo davanti a un clamoroso errore giudiziario e presenteremo appello. Nella sentenza viene giudicato prescritto l'eventuale danno dal gennaio al giugno 2016 e io a febbraio dello stesso anno ero già direttore in Regione, tanto che nella prima contestazione si parlava di presunto danno di 130 mila euro. Inoltre, come abbiamo sempre sostenuto, non si poteva fare la gara: in base a legge nazionale e regionale espletarla spettava al soggetto aggregatore, ossia Umbria salute. La proroga di un anno è stata effettuata per evitare l'interruzione di pubblico servizio".