Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Addio ad Aldo Spaccatini, storico corrispondente del Corriere dell'Umbria

Felice Fedeli
  • a
  • a
  • a

Nel pomeriggio di venerdì 18 novembre ha cessato di vivere Aldo Spaccatini. Ha lottato come un leone ma il muscolo per eccellenza, il cuore, lo ha tradito. Nostro storico corrispondente da Todi dal lontano 1983 quando prese il posto di Paolo Friggi, prematuramente scomparso in un incidente stradale, aggiungendosi a Paolo Pianigiani e Pier Francesco Quaglietti. Aldo oltre a essere il decano dei giornalisti tuderti era un’istituzione per la città. Nato a Terni il 7 febbraio del 1937, proprio quest’anno aveva festeggiato le nozze di diamante con l’amata Primetta Buia. Un matrimonio sereno, reso fantastico dall’arrivo di tre figli per i quali Aldo stravedeva come stravedeva per i nipoti, orgoglio del nonno. 
Nella vita professionale aveva gestito un negozio di abbigliamento, adesso portato avanti dalla figlia, ma il suo grande amore era il giornalismo. Poliedrico, obiettivo, mai fazioso, spaziava dalla politica allo sport con la facilità di chi questo mestiere ce l’ha cucito a pelle. Andava fiero della tessera di pubblicista presa il 15 novembre del 1993. Dove c’era da impegnarsi Aldo non si tirava mai indietro, in molti lo ricordano in gioventù componente della compagnia filodrammatica. Per anni è stato negli organismi di categoria. A scuola è stato rappresentante dei genitori nei consigli di classe e d’istituto.
Il suo negozio era diventato il riferimento dei tuderti, che si davano appuntamento “davanti a Spaccatini”, lì dove c’era il capolinea dei pullman e da dove si saliva la scalinata di San Fortunato. Milanista viscerale e grande esperto di basket è stato un apprezzato cronista sportivo, sia radiofonico che televisivo. Numerose le sue interviste e le sue collaborazioni con emittenti televisive locali, nonché le sue seguitissime dirette per Radio Todi prima e Radio Aut Medio Tevere poi. Da menzionare pure l’apprezzata collaborazione con Tam Tam.
Apro una parentesi personale: ci conoscemmo nel 1983, io avevo 21 anni e lui 35 più di me. Entrambi corrispondenti. Ci capimmo al volo. Poi ci siamo trovati io “suo” caposervizio e lui decano dei corrispondenti. Ma chi doveva prendere lezioni da Aldo ero io, non certo lui da me. Mi mancheranno le dissertazioni quotidiane sul nostro Milan e su Todi che Aldo ha contribuito a fare grande. Chiusa parentesi.  Todi si è svegliata più triste e si sente un po’ più povera, ma il sorriso di Aldo e la sua affabilità resteranno scolpite in eterno nella città che qualche anno fa fu definita la più vivibile al mondo. Ti sia lieve la terra, Aldo. E grazie per tutto quello che hai fatto per noi. Ai familiari le più sentite condoglianze dalla redazione del Corriere dell’Umbria.