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Umbria, bonus 150 euro contro il caro bollette per 300 mila pensionati

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Sono poco più di 300 mila i pensionati umbri che nel loro assegno mensile di novembre stanno trovando l’indennità una tantum di 150 euro prevista dal Decreto aiuti ter per tutti coloro che hanno un reddito assoggettabile a Irpef per l’anno 2021 non superiore a 20 mila euro. “Il bonus viene erogato d’ufficio dall’Inps ma - spiegano Roberto Panico, coordinatore regionale Inca Cgil e Fabrizio Fratini, presidente Ires Cgil Umbria - se ciò non dovesse avvenire, per un qualsiasi intoppo tecnico, basta fare una ricostituzione reddituale attraverso un qualsiasi patronato”. Il bonus contro il caro vita scatta anche per lavoratori, cococo, colf e badanti. I beneficiari però non saranno gli stessi del bonus 200 euro: potranno averlo, infatti, soltanto coloro che hanno un reddito per l’anno 2021 non superiore a 20 mila euro e non più di 35 mila.

 

 

 

 

“Per i lavoratori dipendenti privati e pubblici, invece parliamo di una retribuzione imponibile previdenziale del mese di novembre fino a 1.538 euro - spiegano Fratini e Panico - da una primissima simulazione la platea si restringe a meno di 50 mila lavoratori, più o meno 49.500”. L’indennità, anche per i lavoratori dipendenti è riconosciuta in modo automatico: basta la dichiarazione di non essere titolare di altre prestazioni di indennità da inoltrare al datore di lavoro e la misura viene erogata direttamente nella busta paga di novembre. Diverso il discorso per gli autonomi, categoria che ancora attende di ricevere il precedente sussidio.

 

 

 

 

 

“Le criticità della misura sono evidenti, la prima è che il sostegno è a persona e non a famiglia - evidenziano Fratini e Panico - per cui in un nucleo dove lavorano, pur percependo uno stipendio sotto i 1.538 euro, madre, padre e due figli, il bonus verrà erogato a tutti e quattro i componenti. Mentre se in una stessa famiglia di quattro persone è soltanto uno a lavorare, verrà erogato un solo bonus. In più si tratta di misure una tantum mentre in questa situazione servirebbero interventi strutturali, in grado di aiutare veramente chi è in difficoltà per il caro bollette. In alcuni paesi europei, per esempio, il governo “sospende” il surplus scattato alle famiglie ed per uscire dall’emergenza concorda interventi con le parti sociali”.