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Umbria, la bolletta dell'acqua si salva dalla stangata. Auri: "Aumenti minimi"

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“Aumenti sì ma minimi, per la bolletta dell’acqua non ci sarà alcuna stangata”: Giuseppe Rossi, direttore dell’Auri, più di tanto non si sbilancia. L’Autorità umbra per i rifiuti e l’idrico, infatti, si riunirà solo a fine mese per approvare la manovra tariffaria 2022-2023. Soltanto dopo si potranno avere numeri ufficiali ma sembra scongiurato il rischio di una ulteriore mazzata sulle spalle dei consumatori nonostante le società che gestiscono il ciclo idrico debbano fare i conti con costi energetici più che raddoppiati.

 

 

 

 

 

Anche Filippo Calabrese, presidente di Umbra Acque - la società del servizio idrico integrato che opera nell’ambito di 38 comuni della regione - conferma che non si dovrebbe andare incontro ad aumenti consistenti della tariffa dell’acqua e mette invece l’accento sul grande lavoro fatto sul fronte della dispersione idrica arrivando a una riduzione delle perdite degli acquedotti al 44,9% rispetto al 52% del 2018, con un risparmio che vale 5,5 milioni di metri cubi di acqua recuperati negli ultimi 5 anni. “Umbra acque guarda a progetti ambiziosi cercando di intercettare finanziamenti importanti - spiega Calabrese - ma anche il fatto che - nonostante la siccità sia stata a livelli record nell’estate appena passata - non si sia dovuti ricorrere a razionamenti dell’acqua, come accaduto in altre regioni, è sintomatico di un lavoro importante che si sta portando avanti”.

 

 

 

 

Cittadinanzattiva, però, smorza i facili entusiasmi parlando, per l’Umbria, di bollette comunque già piuttosto alte rispetto alla media nazionale. Stando all’osservatorio dell’associazione, è di 559 euro la cifra spesa nel 2021 da una famiglia per la bolletta idrica (460 euro la media nazionale), con un aumento del 3,3% rispetto al 2020.