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Perugia, stalking contro la dipendente Usl: "Ti faccio fare la doccia con la varechina"

La vicenda è finita in tribunale a Perugia

Alessandro Antonini
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Due processi per stalking, medesima vittima, una dipendente Asl. Ieri il secondo rinvio a giudizio, per madre e figlio di 65 e 25 anni. 
“T’ammazzo, te sgozzo, ti faccio fare la doccia con la varechina, ti mando sulla sedia a rotelle”, questo il tenore delle minacce continue ricevute per anni dalla sanitaria - secondo la Procura - nel condominio di Ponte San Giovanni in cui abita e ha acquistato casa. I due, in affitto, lamentavano presunti rumori molesti: in realtà, stando agli atti della Procura, erano loro a violare le norme lasciando il televisore acceso a tutto volume e i due cani abbaiare sul terrazzino di casa. Nel 2020 è stata anche presa a calci e pugni la porta della donna con la minaccia: “esci fuori puttana, ti ammazzo”. 

 

 

La vittima è stata colpita “da un perdurante e grave stato di ansia, con il fondato timore per la propria incolumità, tanto che si è vista costretta a lasciare la propria abitazione per diversi giorni”. 
Ha anche richiesto a più riprese l’intervento delle forze dell’ordine anche solo per recarsi al lavoro e ha evitato di usare l’ascensore per paura di incontrare la presunta stalker.

 


 

La dipendente Usl 1 è rappresentata dall’avvocato Sabrina Montioni.
Ieri doppia udienza; quella di un procedimento già in fase dibattimentale e il rinvio a giudizio per lo stesso reato, disposto dal gup Valerio D’Andria con inizio del processo fissato al 14 luglio 2023 davanti al giudice Sonia Grassi.