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Umbria alluvione, danni per milioni. Arrivano i primi aiuti dalla Regione

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A quattro giorni dall’alluvione che ha devastato il territorio dell’Alto Chiascio, arrivano le primissime disposizioni per portare aiuti alle popolazioni più colpite. La giunta regionale riunita in seduta straordinaria dalla presidente Donatella Tesei ha deliberato in tempi record di destinare, anticipando fondi del bilancio regionale, contributi a sostegno dei cinque comuni più colpiti - Scheggia e Pascelupo, Pietralunga, Costacciaro, Gubbio e Montone - che dovranno presentare formale richiesta e quantificazione per vedersi rimborsare le spese sostenute in questa fase. Sarà la Regione, poi, ad assegnare le risorse in base alla disponibilità di bilancio. A disposizione ci sono più o meno 300 mila euro a cui si sommeranno le somme che Provincia e Anas stanno recuperando per intervenire nelle strade di competenza.

 

 

 

 

 

 

La giunta regionale, inoltre, parla di una situazione di forte criticità per la quale vi sono le condizioni per una richiesta dello stato di emergenza nazionale. Sono tutt’ora in corso i sopralluoghi per la verifica e la quantificazione esatta dei danni mentre il Servizio regionale di protezione civile, d’intesa con il Servizio difesa del suolo, sta predisponendo la relazione complessiva nella quale vengono riportati i dati caratteristici dell’evento e il perimetro delle aree umbre maggiormente colpite con una prima stima sommaria dei costi da sostenere. L’assessore regionale alla protezione civile, Enrico Melasecche, che si è recato personalmente in tutti i territori alluvionati, spiega che per portare avanti tutti gli interventi serviranno diversi milioni. 
 Il Servizio regionale competente è stato incaricato di attivarsi per il ripristino delle condizioni di sicurezza nel reticolo idrografico e la corretta regimazione dei corsi d’acqua. 
Dalla ricognizione, per quanto possibile, del reticolo idraulico, con particolare attenzione ai sette torrenti che manifestavano immediate criticità a un tratto interessato del fiume Tevere, è stata infatti rilevata una situazione di estrema gravità del torrente Carpinella (attualmente quasi completamente ostruito) per una lunghezza di 19 km; torrente Carpina (gravi ostruzioni a tratti) per una lunghezza di 28 km; torrente Assino (presenti frequenti ostruzioni) per una lunghezza di 24 chilometri. In totale si ipotizza di dover intervenire su una lunghezza di corsi d’acqua pari a circa 100 chilometri.

 

 

 

 

Per far fronte comunque alle prime immediate necessità, alcuni interventi di massima urgenza sono stati affidati all’Agenzia forestale regionale (Afor). Ma l’assessore Melasecche spiega che serviranno interventi strutturali sui fiumi per ricostruire il letto, consolidare gli argini, mettere le gabbionate e rifare i ponti saltati in maniera tale da evitare che al prossimo nubifragio ci si ritrovi ad affrontare una situazione come quella attuale. Le aree in cui sono state registrate criticità idrauliche interessano otto comuni: Pietralunga, Montone, Umbertide, Scheggia-Pascelupo, Costacciaro, Sigillo, Gualdo Tadino e Gubbio. Il notevole quantitativo di legname si è andato ad accumulare soprattutto in corrispondenza delle pile dei ponti, di strade e ferrovie. 
La giunta regionale ha preso anche atto delle note pervenute da parte dei comuni di Scheggia e Pascelupo, Pietralunga, Costacciaro, Gubbio e Montone con le quali è stato richiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Il comune che forse registra i danni più rilevanti è quello di Pietralunga ma anche nelle altre zone la situazione è drammatica. 
Scheggia e Pascelupo ha segnalato danni alle aziende agricole, alla rete viaria comunale e alla viabilità rurale, alla pubblica illuminazione, ai beni mobili e immobili di prorpietà privata e a edifici pubblici. 
Il comune di Costacciaro ha segnalato la necessità di interventi urgenti su strade, piazze e vie comunali che da sopralluoghi risultano impraticabili a causa di movimenti franosi oltre al danneggiamento di strade e alla presenza di cunette ostruite dal fango
A Gubbio particolari problemi vengono segnalati nelle aree di Bevelle, San Benedetto Vecchio, Santa Margherita di Burano, Santa Maria di Burano, Salìa, Morena e San Bartolomeo. Danni ancora in via di definizione per allagamenti, danni agli argini di torrenti, smottamenti e frane che hanno causato la cancellazione di tratti di strade e l’abbattimento di linee elettriche. 
A Montone i fiumi Carpinella e Carpina hanno esondato causando ingenti danni tanto che ora vi è l’ostruzione della sezione idraulica in molteplici punti.