
Terni, spaccio di droga a domicilio: condannata coppia di ventenni

Lo scorso maggio 2022 erano stati arrestati dai carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Terni, al termine di un'articolata indagine fatta di osservazioni, pedinamenti e intercettazioni che aveva smascherato una sorta di “delivery” dello spaccio.
Insieme a loro - un ragazzo e una ragazza, entrambi stranieri - anche quello che era stato considerato dagli investigatori il presunto “capo” del gruppetto, ovvero sia un 21enne di origine albanese.
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Stiamo parlando dei due complici - un 26enne libico e una 20enne originaria del Venezuela, entrambi residenti a Terni - che sono comparsi davanti al giudice del tribunale di Terni che ha emesso nei loro confronti una sentenza di condanna per spaccio di droga. Le pene inflitte sono di due anni e due mesi di reclusione, per il giovane, due anni e sei mesi per la ventenne, entrambi giudicati con le modalità del rito abbreviato dal gip Simona Tordelli.
Sostanzialmente accolte le richieste formulate in aula dal pm Giulia Bisello e ora per i due, difesi rispettivamente dagli avvocati Riccardo Ciampi e Federica Bigi, la prospettiva è quella del giudizio d'appello.
Nasconde la droga sotto terra. Condannato a sei anni
La coppia era finita in manette dopo che l'Arma ternana, in collaborazione con quella di Narni, aveva portato alla luce una fiorente attività di spaccio di droga - soprattutto cocaina - fra il capoluogo e il territorio narnese. Il gruppetto - con il 21enne albanese giudicato separatamente - era solito spostarsi rapidamente dopo aver ricevuto gli ordini dei clienti via smartphone o tramite social.
Un “delivery degli stupefacenti” - così lo avevano definito i carabinieri all'atto degli arresti - particolarmente remunerativo e basato su decine di clienti per lo più “affezionati”. Spesso la droga veniva nascosta all'interno di barattoli di vetro appesi sui rami degli alberi, nella zona del lago di Recentino a Narni: azione che non è sfuggita agli investigatori.
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