
Panicale, crisi Trafomec: lavoratori senza cassa integrazione e proprietà irreperibile

Sventato due settimane fa, grazie a una forte mobilitazione sociale e istituzionale, il previsto distacco della corrente elettrica allo stabilimento, la situazione alla Trafomec di Tavernelle rimane tutt’ora estremamente difficile e complicata. La proprietà cinese dell’azienda, infatti, continua a essere totalmente irreperibile ed è proprio questa latitanza a rappresentare il principale ostacolo a ogni evoluzione della crisi, anche dal punto di vista giudiziario. L’assenza della proprietà ha, infatti, impedito fin’ora anche l’apertura di una eventuale procedura fallimentare, a questo punto auspicata e sollecitata da più parti.
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Nel frattempo, nella giornata di mercoledì, i lavoratori della storica impresa umbra che produce trasformatori si sono riuniti in assemblea con i sindacati di categoria Fim Cisl e Fiom Cgil per fare il punto della situazione e valutare come muoversi. Un incontro che chi era presente descrive, ovviamente, particolarmente teso, anche alla luce del fatto che l’Inps non ha ancora autorizzato la concessione della cassa integrazione, neanche per i mesi passati. E’ da aprile, d’altronde, che gli oltre settanta dipendenti Trafomec non percepiscono lo stipendio, ed è da luglio che gli ammortizzatori sociali sono terminati. Alle prese con questo contesto, è chiaramente toccabile con mano la preoccupazione dei dipendenti e delle loro famiglie. “Come sindacato, a inizio settimana – fa sapere il segretario della Fim Cisl Umbria Andrea Calzoni – abbiamo nuovamente sollecitato l’assessore allo sviluppo economico della Regione Umbria, Michele Fioroni, ad aprire un tavolo regionale di crisi. Riteniamo sia necessario costituire una regia tra tutti gli attori coinvolti, così anche da poter dar seguito a qualsiasi eventuale soluzione. Vista l’assenza dei proprietari, infatti, ci potrebbero essere sviluppi pure nella direzione di una soluzione autoimprenditoriale da parte dei lavoratori. Negli ultimi mesi la proprietà si è fatta viva solo per dare il via libera alla cassa integrazione, e poi più niente. Siamo davanti a un grande problema sociale”.
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Nonostante, quindi, l’assenza dei proprietari e gli stipendi non percepiti, i lavoratori in questi mesi si erano auto organizzati per proseguire la produzione, vista anche la presenza di commesse, la spendibilità nel mercato dei prodotti Trafomec, in un settore che comunque fa registrare numeri positivi, e la volontà di non interrompere i rapporti con i clienti, anche alla luce di un possibile rilancio dell’azienda, sotto qualsiasi forma. In questo senso, l’eventuale distacco della corrente, dovuto ai debiti lasciati dalla proprietà, avrebbe vanificato i sacrifici dei lavoratori.
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