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Perugia, bus lascia a piedi i passeggeri dell'aeroporto. Melasecche furioso: “Inaccettabile”

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La protesta corre sui social con tanto di immagini di passeggeri increduli e indignati per quanto accaduto: venerdì sera, 26 agosto. Il volo da Vienna è arrivato a Perugia con 35 minuti di ritardo e l’Air Link che collega lo scalo internazionale dell’Umbria con Perugia e Assisi ha lasciato tutti a piedi. A raccontare qualche dettaglio è una perugina di rientro dalla capitale austriaca: “Siamo rimasti tutti increduli anche perché il volo proveniente da Vienna è l’ultima tratta in arrivo a Perugia”. A questo punto ai passeggeri, una cinquantina in totale e tra questi molti turisti, altro non è rimasto che chiamare un taxi. “Grazie perché mi ero abituata a una capitale dove i trasporti pubblici lavorano h24, dove non esistono tornelli nella metropolitana e tutti pagano il biglietto”, ha rimarcato ironica l’autrice del post.

Un episodio definito “inaccettabile” dall’assessore regionale Enrico Melasecche che ha subito chiesto una relazione formale. “Ho appreso  – dice l’assessore - che i viaggiatori giunti da Vienna all’aeroporto San Francesco non abbiamo trovato l’Air Link ad attenderli per portarli alla stazione di Fontivegge. Non è stato fatto attendere l’autobus, che alle 20,35, non vedendo arrivare l’aereo, sembra se ne sia andato tranquillamente non preoccupandosi minimamente, i responsabili del servizio, del disagio che avrebbero causato alle persone e il nocumento prodotto all’immagine di tutti gli Enti che a vario titolo hanno interesse alla buona immagine dell’Umbria e di Perugia in particolare. Premesso che di quella corsa si fa carico completamente e solo la Regione Umbria – evidenzia - tenuto conto che quel servizio è stato voluto con fermezza dal sottoscritto perché fino a pochi mesi fa non esisteva, che sia Trenitalia che Busitalia hanno collaborato positivamente al progetto, che lo stesso sta avendo un successo notevole, né potrebbe essere diversamente, in quanto è assurdo pensare a un aeroporto internazionale senza autobus per portare i viaggiatori nella città più vicina per consentire loro di tornare alle proprie case o proseguire con il treno verso le successive destinazioni, per nessuna ragione al mondo può ripetersi un fatto del genere”.

“Oltretutto- continua - quale assessore regionale alla protezione civile e ai trasporti, ho il cellulare acceso 24 ore su 24 e mi capita di frequente di ricevere messaggi che mi aggiornano sugli eventi che possono in Umbria causare disagio alla popolazione, dal blocco dei treni per qualsiasi ragione, attivando le società di trasporto immediatamente i servizi sostitutivi su gomma, dagli incendi alle situazioni meteorologiche estreme che portano a nubifragi, allagamenti e così via. Chiunque mi avesse interpellato, non avrei avuto il minimo dubbio su cosa fare”.