
Covid in Umbria, risalgono i ricoverati e gli ospedali restano in assetto pandemia

I nuovi contagi sono in calo - in Umbria più che in Italia - ma l’ultima ondata Covid non ha esaurito i suoi effetti sul fronte dell’occupazione dei posti letto negli ospedali. Ieri otto ricoveri in più in un giorno: siamo a quota 163 in tutta la regione. All’ospedale di Perugia sono in tutto 30 i contagiati in cura: 16 nell’apposito reparto di medicina interna e 12 al miv (medicina interna vascolare). Una situazione transitoria, si va verso una diminuzione, ma il Santa Maria della Misericordia deve ancora mantenere un minimo assetto Covid: 10 posti riservati a malattie infettive, 20 a medicina interna, 18 al miv, 6 all’obi (osservazione breve intensiva del pronto soccorso) e 6 in terapia intensiva. E se le rianimazioni occupate sono per fortuna poche, 2 in tutta l’Umbria, secondo l’ultimo report Gimbe e Agenas seppur con numeri in diminuzione resta la regione al top in Italia per occupazione di posti letto di area non critica: 24,3% contro una soglia del 15% e una media nazionale al 9,9%.
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Una riconversione completa del nosocomio perugino e degli altri territoriali non è ancora attuabile. Le disposizioni regionali sono di mantenere ancora l’assetto Covid. Sempre Gimbe attesta che se i nuovi casi in Italia sono al +187% nell’ultima settimana, nel cuore verde si frena (-0,4%). Questo nonostante il nucleo epidemiologico regionale evidenzi un Rt tornano a crescere rispetto alla settimana precedente.
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L’ultimo dato aggiornato al 23 agosto lo dà a quota 1. Gimbe fa il punto anche sulle vaccinazioni. Qui l’altro tasto dolente per l’Umbria, insieme all’occupazione dei posti letto: la quota degli over 60 che ha fatto la quarta dose (indicata per questa fascia d’età e per i fragili) è ferma al 14,2%. L’Italia fa meglio attestandosi al 16,7%. Gimbe per lo Stivale parla di campagna vaccinale “in clamoroso ritardo” specificando che “ci affacciamo alla stagione autunno -inverno in situazione non favorevole”.
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