
Città della Pieve, ladri mettono a rischio il Palio dei terzieri: Castello derubato, "restituite la refurtiva o non partecipiamo"

Ogni infuocata rivalità che si rispetti porta con sé anche provocazioni, sfottò e scherzi. Fa parte del gioco e al Palio dei terzieri lo sanno bene. Questa volta però, se di questo si tratta, si è forse alzato un po’ troppo il tiro. La scorsa notte - a Città della Pieve - alcune persone si sono introdotte all’interno della Chiesa di san Pietro, che funge anche da sede del terziere Castello, forzando porte e finestre e rubando gran parte delle attrezzature dei tamburini. Un danno ingente, quindi, dal punto di vista economico e un’azione che si verifica proprio alla vigilia delle iniziative organizzate dal Castello in occasione dei festeggiamenti per san Rocco.









Il Consiglio del terziere, riunitosi di urgenza e constata la situazione, ha così annunciato che se la refurtiva non sarà restituita a breve, il Castello non parteciperà al Lancio della sfida e al Palio stesso. E il Castello è l’attuale detentore del Palio con tutto ciò che ne consegue per il corretto svolgimento della manifestazione. Vedremo se l’annuncio porterà consiglio agli autori del furto.

foto Bruchi



foto Bruchi




Siena, è un Palio che brilla: paillettes per il Drappellone di Andrea Anastasio
Glitterato, paillettoso, brillante e ancora: splendido splendente. Il Palio brilla, acceca, inebria al semplice colpo d’occhio. Coglie davvero di sorpresa l’artista incaricato della realizzazione di questo cencio della carriera del 16 agosto 2022. “Era prevedibile”, sussurra qualcuno, vista la cifra del maestro Andrea Anastasio che vanta un nutrito passato da designer. Ma certo nessuno poteva immaginare quell’immagine a specchio che ha catturato il pubblico presente nell’Entrone non appena il cencio è stato svelato. Meno gente del solito nel Cortile del Podestà ieri sera per il primo capitolo del Palio dell’Assunta, ma il boato stavolta è stato entusiasmante. Il pubblico ha veramente accolto quest’opera con insolita eccitazione. E in un attimo il Drappellone ha cancellato tutte le sventure della Carriera di luglio ancora da digerire. Anche stavolta la magia della Festa si mostra capace di rimettere le cose al loro posto. Capita spesso che il Palio di agosto sia l'esatto contrario di quello di luglio, affermando quel chiaroscuro che ristabilisce l’armonia di sempre. Tanto cupo e serioso il cencio dell’artista inglese Emma Sergeant a luglio, quanto festosa, giocosa e luminosa l’opera di Andrea Anastasio appena svelata.
Un mare di fiori, rose e gigli, su cui campeggiano tutti i simboli della Festa: la testa di due cavalli, il palazzo comunale e la Madonna Assunta che Anastasio (come ha rivelato Davide Quadrio, direttore del Museo di arte orientale di Torino che ha presentato l'opera) ha tratto dal un quadro di Tiziano. Nell’insieme un’opera di grande effetto, leggibile, che cattura occhi e cuore con la sua singolare originalità, ma al tempo stesso un prodotto che passerà alla storia per aver rotto in maniera davvero netta con lo stile pittorico classico che da sempre contraddistingue i drappelloni. Anastasio non ha dipinto la seta, l’ha performata. Ha regalato un’immagine realizzata con tecniche moderne e sofisticate da vero creativo. “La stoffa - spiega Quadrio - propone la stessa immagine sui due versi, ma l’una è l’ombra dell'altra, o meglio l’ombra del retro si rivela nella luce del davanti; infatti l'immagine ricoperta di paillettes iridescenti è più specchio che porta la luce che corazza militare. Così Anastasio scardina il senso di quello che sono le arti visive e aggiunge un senso di pragmatica artigianalità”.