
Perugia, aggressore vigilesse portato in carcere: nulla osta all'espatrio

E’ stata disposta la custodia cautelare in carcere ed è stato concesso il nulla osta per l’espatrio immediato dall’Italia, in caso di revoca, estinzione o cessazione della misura. E’ l’esito dell’udienza di convalida per l’arresto del nigeriano di 29 anni accusato di aver aggredito lunedì due vigilesse di 59 e 53 anni davanti al posto fisso della polizia locale di Perugia a Fontivegge.
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La richiesta del trasferimento a Capanne è stata avanzata dal pm Filomena D’Amora e la decisione è stata presa dal giudice Serena Ciliberto. L’avvocato dell’uomo, Vincenzo Maccarone (sostituito da Simone Nicotra) la sollecitato una perizia psichiatrica. Dopo il fermo, in cella di sicurezza, parlava da solo. Le due agenti ferite (10 giorni di prognosi a testa), S. B. e V. D., sono state sentite in udienza e hanno raccontato della violenza con cui sono state colpite al volto e alla testa dall’uomo che all’inizio voleva prendere un appuntamento per il rinnovo del permesso di soggiorno (ottenuto per motivi umanitari da 8 anni) e poi, quando gli hanno detto di tornare alle 12, urlando “questa è casa mia”, ha iniziato a tirare cazzotti. Una delle agenti ha perso i sensi. Durante la deposizione è scoppiata in lacrime.
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Per evitare i colpi hanno utilizzato le tecniche di autodifesa ma sono state prese alla sprovvista (avevano faldoni sotto braccio, si stavano recando in Procura). Se ci fosse stato un anziano o un soggetto più debole sarebbe potuto morire. Secondo quanto emerso lo straniero a giugno avrebbe aggredito il direttore della Caritas.
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