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Terni, comitato protesta contro il taglio degli alberi in viale Borsi

Maria Luce Schillaci
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A Terni muro alzato contro l’abbattimento dei pini secolari di viale Borsi e via Buonarroti. Sul piede di guerra gli ambientalisti guidati da Pierluigi Rainone, Verdi, Ambiente e Società, Francesca Arca di Europa Verde, e Ilaria Rogari del gruppo Sos Verde pubblico Terni, forti di una petizione dei residenti delle zone interessate, circa un centinaio di firme. Nei giorni scorsi è arrivata una diffida dall'abbattimento degli alberi monumentali al Comune, alla Provincia, all’Afor e addirittura al ministero della Transizine Ecologica.

“Abbiamo appreso della determinazione dell’amministrazione comunale di procedere all'abbattimento di tutti i pini monumentali, presenti da oltre 60 anni, lungo viale Borsi (nella foto) e via Buonarroti, senza alcun preventivo contraddittorio tecnico”, si legge nell’atto di diffida. E ancora: “Dagli atti non risulta un parere tecnico, né di compatibilità ambientale né sullo stato di salute dei pini da abbattere, se non il mero pretesto sopraggiunto il 27 luglio, secondo cui il fortissimo vento che ha interessato la conca ternana avrebbe abbattuto dei pini, i quali, a loro volta, avrebbero provocato rallentamenti del traffico”. 

Dal canto suo il Comune rigetta tutto al mittente. L’assessore all’Ambiente, Benedetta Salvati, va avanti e puntualizza: “Nelle prossime settimane comincerà l'intervento di riqualificazione e messa in sicurezza. Il modello sarà quelli di viale Campofregoso, lungonera e viale Bramante e cioè abbattimento dei pini pericolosi sia perché ad alto rischio caduta che per il fatto che hanno prodotto problemi fisici sicurezza per i pedoni cicli e motocicli oltre che per le autovetture, rimozione delle ceppaglie anche di quelle relative ai vecchi abbattimenti, fresatura radici, rifacimento dei marciapiedi, ripristino della carreggiata su ambo i lati della strada interessate dalla presenza di radici affioranti, posa in opera di alberature adeguate al contesto cittadino. Purtroppo - conclude - la presenza dei pini non è più compatibile con le condizioni di sicurezza della strada e delle persone. All’abbattimento dei pini seguirà il reimpianto di nuove alberature, lecci, carpini e aceri con radici non superficiali e in grado di assicurare ombra e abbattimento degli inquinanti”.