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Umbria, i turisti ci sono ma spendono meno

Sabrina Busiri Vici
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Sarà un Ferragosto con il turismo tornato ai livelli pre pandemia ma con una minor propensione a spendere a causa dell’aumento dei prezzi. Insomma, c’è voglia di benessere ma con un occhio al portafoglio. Sono le anticipazione che arrivano da Matteo Fortunati, presidente di Assoturismo Umbria nella sua analisi sul periodo clou delle vacanze estive. “Le strutture extra alberghiere in regione per questo Ferragosto sono al completo, con una prevalenza di presenze provenienti dall’Italia e non mancano gli stranieri soprattutto dal Nord Europa: olandesi, belgi e anche molti polacchi”. Il presidente di Assoturismo rileva, inoltre, che la tendenza dell’estate in corso è quella di cercare anche nell’extra alberghiero standard qualitativamente molto elevati quindi strutture con spa, operatori che offrono pacchetti escursionistici e che propongono esperienze esclusive da fare durante il soggiorno, fino a strutture di lusso che garantiscono una vacanza dove ritrovare il proprio benessere psicofisico.

 

 

La disposizione geografica dei turisti dell’extra alberghiero si concentra dal Lago Trasimeno all’Orvietano passando per il capoluogo di provincia e per il Ternano con le cascate delle Marmore a fare da grande attrattore. Anche Norcia e Cascia sono molto gettonate. “A soffrire di più rispetto ai livelli del passato rimane Assisi”, aggiunge Fortunati. Ma se le presenze sono soddisfacenti a non dare altrettanta soddisfazione agli operatori del settore sono i consumi più spiccioli legati proprio al turismo. Nei negozi di souvenir, in quelli di oggettistica così come nelle botteghe di prodotti tipici, si registra un diffuso malcontento.

 

 

“L’inflazione non dà tregua e gli acquisti si riducono: si registra un calo del 30 per cento”, rimarca il presidente Fortunati. La flessione riguarda anche  il mondo della ristorazione. Insomma c’è molta voglia di riprendere una vita normale dopo le fasi più acute della pandemia, ma si devono fare i conti con il portafoglio: da una parte si pensa al dopo vacanze, quando si tornerà a casa e si troveranno bollette molto più alte da pagare; dall’altra c’è l’aumento dei prezzi che non accenna a calmierarsi. La crisi di governo ha poi peggiorato le cose aumentando il sentimento di incertezza. “In definitiva, senza accorgercene, stiamo vivendo una fase di falso benessere”. E' il commento degli operatori.