
Terni, Alessandro Di Profio patron di un festival musicale in Francia

Da Terni si trasferisce in Francia, a Tours, e crea un festival di musica che oggi, alla sua settima edizione, conta una media di 40 mila spettatori. Si chiama Alessandro Di Profio (nella foto), 56 anni. La sua storia parte proprio dalla città dell’acciaio dove è nato e ha vissuto gli anni della scuola e del liceo classico Tacito. Poi l’Università a Roma e il gran salto in Francia dove oggi è il patron di un festival di musica classica molto seguito a livello internazionale. “A 22 anni - spiega Di Profio - mi sono diplomato in pianoforte e a 26 ero laureato in Lettere alla Sapienza a Roma. Come tutti i giovani avevo le idee confuse. Il mio professore alla Sapienza ci incitava a lasciare l’Italia almeno per un’esperienza. Ritornava in quel momento da Parigi dove aveva insegnato e mi disse che avrei dovuto provare per un perfezionamento. Fui subito preso. In realtà, sarei dovuto restare solo un anno. Era il 1994. Vivo e lavoro tuttora in Francia”.
Mogol, il perché del nome, il sodalizio con Lucio Battisti e la Nazionale Cantanti. Il presidente della Siae ha scritto più di 1400 testi
Una passione enorme per la musica da sempre che poi è diventato il suo lavoro. “Io – racconta - avevo in testa di occuparmi del periodo francese di Goldoni, cioè di uno dei tanti italiani che sono partiti dall’Italia e spesso non sono tornati più. Poi scoprii che l’opera italiana se era arrivata in Francia, lo si doveva, nel Settecento, addirittura alla regina Maria Antonietta. Nessuno aveva mai lavorato su questo soggetto, degno di un romanzo poliziesco. E così - continua - vinsi la sola borsa per fare un dottorato a Parigi: io, l’unico italiano del gruppo. Da lì è cominciata una lunga carriera accademica, con un primo posto come professore associato in Musicologia, all’Università di Tours. Poi nel 2013 ho vinto il posto di ordinario alla Sorbona a Parigi”.
Francesco Morettini firma la musica dello spot pubblicitario per i 50 anni del Nesquik
Non sono mancate numerose collaborazioni internazionali e borse di studio conferite da istituzioni molto prestigiose: Villa Medici a Roma, Yale University negli Stati Uniti e la Fondazione Alexander von Humboldt di Berlino. “La mia vita - aggiunge - è quella di uno studioso a tempo pieno che si divide tra l’insegnamento e la ricerca. Credo molto anche all’attività di divulgazione, per questo collaboro con i teatri: proprio in questi giorni, ho finito un testo per la Scala di Milano”. E poi è arrivato il festival. “L’idea del festival - precisa Di Profio - mi è venuta proprio lavorando all’Università di Tours: una città ad appena un’ora da Parigi, al centro della fantastica valle della Loira. Il festival, che ho chiamato “Concerts d’automne” (Concerti di autunno, ndr), perché si svolgono sempre in ottobre, è dedicato per lo più alla musica barocca, ma di fatto spaziamo molto. Anzi, una delle idee forti è quella di fare incontrare repertori spesso distanti: Monteverdi con il jazz, la musica popolare corsa con la polifonia seicentesca. Nelle prime sei edizioni abbiamo sempre superato i 40 mila spettatori. Inoltre ci siamo inventati i concerti gioiosi: li organizziamo in collaborazione con una struttura che impiega ragazzi down. Perché la musica classica è di tutti. E nessuno - conclude - deve sentirsi escluso”.













