
Terni, incendi senza fine, è strage di animali. Caccia ai piromani

La furia del fuoco in provincia di Terni ha generato una settimana, quella appena passata, di vero e proprio inferno. Ed anche domenica 24 luglio 2022, pur essendo venuti a capo dei roghi più grossi, ovvero quelli di Guardea e Montecchio, c’è stato ancora superlavoro per i vigili del fuoco impegnati nel Narnese – a Guadamello e a Campo Vallone di Capitone, dove già si erano registrati incendi le scorse settimane – oltre che nell’Orvietano, in località Osarella.
A Capitone, con tre squadre dei vigili del fuoco di Terni e Amelia, è servito anche l’arrivo di un Canadair, presenza fissa e quasi quotidiana di tutte queste ultime, terribili giornate di inferno.
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Il tutto mentre a Guardea e Montecchio ci si lecca le ferite, nel senso che le conseguenze della devastazione generata dal fuoco sono visibili e lasciano una ferita profonda nelle rispettive comunità. Anche perché l’ombra della mano dell’uomo, già paventata nei giorni scorsi, è un’ipotesi più che concreta. Ma stavolta, oltre ad indagini come sempre accurate, nel caso in cui emergesse qualche responsabilità servono pene esemplari, perché la ferita inferta ai territori non sarà facile rimarginarla.
Federico Gori, il sindaco di Montecchio, ha pubblicato via social la foto che vedete in alto: di spalle, il primo cittadino guarda attonito quello che è diventato il colpo d’occhio del suo territorio dopo quattro giorni di fuoco e fiamme. “È stata una pagina triste per la nostra Comunità – sono le sue parole – una di quelle esperienze che non dimenticheremo facilmente. Tutte le cose brutte però lasciano un insegnamento e sono certo che sapremo farne tesoro. Lo faremo, insieme”.
A pochissimi chilometri di distanza, a Guardea, l’altro primo cittadino, Giampiero Lattanzi, è ancora più esplicito. Il suo bilancio di questi giorni è necessariamente impietoso, ma non potrebbe essere altrimenti.
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“Nella storia recente di Guardea, almeno di questo secolo e di quello trascorso – spiega l’ex presidente della Provincia di Terni – alcuno, a memoria d’uomo, ricorda un incendio di siffatte dimensioni e soprattutto che abbia minacciato seriamente, così da vicino il paese e l’abitato diffuso. Il nostro territorio dopo il passaggio di questo incendio è irrimediabilmente cambiato, notevolmente più povero, di flora, di fauna selvatica. L’intera zona di ZRC ripopolamento e cattura, piena di animali, è irrimediabilmente perduta, con centinaia di animali morti. Il paesaggio appare lunare, spettrale, trasformato, tinto di un nero macabro e ci vorranno anni perché tutti torni verde come prima”.
Lattanzi ha dei sospetti, è stato il primo, pur nel momento dell’emergenza, a ricordare come anche tre anni fa il primo innesco di un incendio che durò, anche in quel caso, dei giorni avvenne nella medesima zona nella quale anche stavolta sono iniziate le fiamme: località Selvarella. All’epoca fu individuato un responsabile, che fu denunciato, ma la sentenza di quel processo, complici certamente i ritardi nelle udienze causati dalla pandemia, ancora non è arrivata.
“Chiediamo che gli organismi preposti, domato l’incendio, facciano chiarezza sull’origine dello stesso – continua il sindaco di Guardea -. Se dovesse emergere una natura dolosa, chiediamo con forza che venga individuato l’autore e finalmente fatta giustizia. Da anni stiamo assistendo ad una continua violenza perpetrata al nostro territorio, questa volta con pericolo concreto per persone ed abitazioni, senza che i colpevoli paghino. Chiediamo aiuto a tutti. Chiunque abbia visto o abbia il pur minimo elemento concreto è pregato di fornirla, anche nel massimo della riservatezza, agli inquirenti, ai vigili del fuoco, ai carabinieri, ai carabinieri forestali, al sindaco, a chi preferiscono. È una vergogna che deve finire!”.
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