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Perugia, l'Università perde il primo posto nella classifica Censis. Eletti i direttori di dipartimento

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Per 0,2 punti l’Università degli studi di Perugia perde lo storico primato nel rapporto Censis sugli atenei italiani. Quest’anno è l’Università di Pavia a detenere la posizione di vertice tra i grandi atenei statali (da 20 mila a 40 mila iscritti), con 91 lunghezze. Unipg retrocede in seconda posizione (90,8). Nell’entrare nel dettaglio dei singoli punteggi riportati per ognuno dei sei indicatori (borse, comunicazione e digitale, internazionalizzazione, servizi, strutture e occupabilità) Unipg ha il punteggio più alto alla voce “comunicazione e servizi digitali” con 103 anche se il trend è in decrescita ormai da un anno. Il valore di 94 è assegnato all’internazionalizzazione che mostra un andamento crescente. Tra 88 e 86 punti si posizionano gli altri con un balzo in alto dell’occupabilità dei laureati, concentrato in questi ultimi due anni.

Sui risultati raggiunti interviene il rettore Maurizio Oliviero: “L’enorme crescita delle immatricolazioni registrata dall’Università degli Studi di Perugia negli ultimi due anni - riporta il rettore - con più di 20 mila nuovi immatricolati e che ci ha visto addirittura come ateneo più in crescita del Paese nel 2020, richiede investimenti importanti a medio e a lungo termine sulle strutture, al fine di garantire la sostenibilità di aule, biblioteche e laboratori rispetto al numero degli studenti, specialmente se si vogliono mantenere standard qualitativi di eccellenza. Un segnale sicuramente positivo in questo senso, anche tenuto conto della costante crescita di studentesse e studenti, è costituito dal miglioramento riscontrato nella qualità dei nostri servizi e dalla ottima tenuta dell’internazionalizzazione. Infine, merita una considerazione il tema dell’occupabilità dei nostri laureati, sul quale ci siamo impegnati moltissimo e che ci ha visto stringere accordi con aziende, istituzioni e realtà di eccellenza nazionale e internazionale, grazie anche all’istituzione di nuovi corsi di laurea orientati alle esigenze del mercato e rispetto al quale ci aspettiamo, nei prossimi anni, un coinvolgimento ancora maggiore del mondo del lavoro regionale, affinché sia possibile offrire alle nostre studentesse e ai nostri studenti opportunità di impiego sempre più importanti direttamente sul nostro territorio, riuscendo così a mantenere qui lo straordinario patrimonio costituito dalle enormi potenzialità dei nostri giovani”.

Eletti direttori dipartimenti Nei giorni scorsi si sono tenute le elezioni per il rinnovo delle rappresentanze nel senato accademico, nella consulta del personale tecnico, amministrativo, bibliotecario e Cel e per l'elezione dei direttori di dipartimento per il triennio 2022/2025. Su un totale di 14 direttori, ecco i quattro nuovi nomi alla guida dei dipartimenti: Marcello Signorelli (Economia), Massimiliano Marianelli (Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione), Diego Perugini (Fisica e Geologia) e Maurizio Ricci (Scienze Farmaceutiche). Dieci sono invece le riconferme: Alceo Macchioni (Chimica, Biologia e Biotecnologie), Andrea Sassi (Giurisprudenza), Ermanno Cardelli (Ingegneria), Giovanni Gigliotti (Ingegneria civile), Stefano Brufani (Lettere), Massimo Giulietti (Matematica e Informatica), Nicola Talesa (Medicina e Chirurgia), Fabrizio Rueca (Medicina Veterinaria), Gaetano Martino (Scienze agrarie) e Giorgio Eduardo Montanari (Scienze Politiche).