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Umbria, caro bollette: in sala slot arriva a 14.965 euro. Spesa triplicata per l'energia elettrica

Sabrina Busiri Vici
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“Ho ricevuto e aperto la bolletta dell’energia elettrica e non volevo credere alla cifra che vedevo: 14.965,35 euro da pagare entro il 22 luglio 2022. Una cifra riferita a un solo mese di attività e a parità di consumo rispetto ai periodi precedenti”. E’ davvero disperato Jordi Calvet Torrents, origini spagnole, titolare di tre sale slot in Umbria, due a Perugia e una Foligno. “Le sale sono tre - specifica - ma solo due sono aperte: quella in via Manzoni a Ponte San Giovanni e un’altra a Foligno; la terza, in via Piccolpasso a Perugia, è chiusa in attesa di riaprire, forse, nel prossimo mese di ottobre”.  E Calvet ribadisce: “Mai arrivata una bolletta così alta. Nei mesi scorsi la cifra da pagare si aggirava intorno ai 4 mila euro e poco più. Prima della guerra in Ucraina il conto non superava mai i 3 mila e 500 euro mensili ma ora è lievitata oltre tre volte tanto”.
 

 

Dalla pandemia alla guerra
Calvet oltre a essere disperato è esasperato perché, dopo la chiusura durante la pandemia e le spese per la messa a norma dei locali secondo i protocolli Covid, ora si trova a far fronte al problema del caro bollette. “Sono cifre ben superiori a qualsiasi introito e poi parliamo solo di bolletta dell’energia elettrica. E il resto?” “Tra l’altro - va avanti - le sale slot specializzate presentano dei costi che non possono essere abbattuti come ad esempio il funzionamento degli impianti di condizionamento e ricambio dell’aria, i sistemi di sicurezza fino alla ristorazione”. E Calvet aggiunge: “Dal 2019 i costi sono cresciuti esponenzialmente anche per le nuove esigenze di trattamento dell’aria imposte proprio dai protocolli Covid e con il conflitto in Ucraina la situazione è andata via via peggiorando”. 
 

 

La scelta
Questo impone inevitabilmente ai gestori la scelta di chiudere con il rischio di riduzione dell’occupazione. Nella tre sale slot di riferimento il personale occupato pre Covid era di 14 persone ora sono rimasti in 9: “Volevamo riassumere di nuovo con l’apertura della terza sala ma le cose non stanno andando bene”, riporta il gestore.
Il confronto
Infine, ha chiesto spiegazioni alla compagnia che gestisce l’energia? “Ho provato a parlare con loro - risponde - ma non ci sono riuscito, attacca la voce del call center. Intanto ho fatto un confronto con le altre ricevute e ho appurato che il consumo è rimasto lo stesso nel tempo. Anzi, il mese di maggiore impiego nel 2022 è stato gennaio, ma allora abbiamo pagato 5 mila euro. Quindi non so darmi una spiegazione so solo che non sono nelle condizioni di pagare questa cifra”.