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Umbria, dal primo luglio primo volo verso Vienna. L'Economist l'incorona la città più gradevole al mondo 

Sabrina Busiri Vici
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Dal primo luglio al via i nuovi voli Ryanair da/per Vienna dall’aeroporto San Francesco di Assisi in Umbria. A poco più di un'ora di volo, è un viaggio da non perdere.  Vienna è la capitale europea più al passo con il concetto di sostenibilità. I suoi 1,9 milioni di abitanti possono contare su 13 mila chilometri di piste ciclabili e mille parchi. E' la seconda metropoli mondiale per quantità di verde, il 50% della sua superficie è green. Non solo, l'Economist ha incoronato la capitale austriaca per la terza volta come la città più gradevole al mondo. Girare la città, fermarsi nei suoi angoli, passeggiare nei parchi e addentrarsi nei distretti meno centrali fino a raggiungere l'area dei vigneti, fa scoprire una città respirabile e da respirare. Anche un mini tour può iniziare proprio dal cogliere aspetti meno consueti che si aggiungono alle grandi attrazioni. 
Nell'andare in cerca del meno noto, si può partire dal sesto e settimo distretto, Vienna è infatti divisa in 23 entità geografiche. Si parte da Mariahilfer strasse per addentrarsi nell'area popolata da artigiani, artisti, piccoli produttori che riserva curiosità e pezzi unici. Qui si può far visita alla bottega del restauratore Herr Theuermann incastonata al piano terra di un grande palazzo, o sbirciare nello store di borse artigianali di Eva Blut, come fermarsi a provare i cappelli dal produttore Muhlbauer a cui si rivolgono star come Brad Pitt e Madonna. Sempre in zona, sosta d'obbligo al Cafè Sperl, datato 1880. Ambiente elegante, biliardi e grande varietà di dolci. Avvertenze: tono di voce basso, rigore estremo nel muoversi e sapere che il piglio deciso del cameriere detta il mood. La fetta di Sacher è irrinunciabile e meriterebbe un capitolo a parte vista la sua affascinante storia che la vuole inventata a Vienna nel 1812 e dolce di tale successo da procurare al suo creatore fama internazionale e ingenti fortune, a partire dall'icononico hotel.

 

 


Nell'arrivare dal sesto al primo distretto c'è il Museums quarter, si percorre il parco Maria Theresia con a lato i due monumentali edifici del Kunsthistorisches museum e il Naturhistorisches museum, nel primo si conservano le collezioni imperiali di Francesco Giuseppe e l'altro è il museo Storia naturale. Incantevole la Palmenhaus, serra ai margini del Burggarten, costruita intorno al 1820, oggi anche ristorante. Nei pressi c'è l'Albertina con le sue collezioni permanenti e le sue mostre temporanee. Qui si trovano opere di Monet, Renoir, Cezane, Matisse, Mirò, Picasso, Munch e tanto altro. Vicino, è sorta una monumentale novità. Si entra nella Vienna del contemporaneo con la visita a Open, 1.500 metri quadrati di spazio espositivo che ospitano una delle collezioni private di più alto livello in Europa, quella della mecenate Heidi Horten, morta di recente a 81 anni a pochi giorni dell'inaugurazione del museo. Architettura, design e arte si mescolano in una vista che fa esperienza. 
Ancora pochi passi e si arriva a Stephanplatz: d'obbligo la visita al duomo di Santo Stefano che richiama 6 milioni di visitatori l'anno. Perdersi nei vicoli dietro la grande cattedrale non ha prezzo, così come uscire dalla piazza dove transitano lente le carrozze (una tradizione sulla quale i viennesi discutono se perpetrarla ndr) e raggiungere la casa di Mozart, attraversare i cortili, alzare gli occhi per scorgere le case a ringhiera, sistema di sicurezza contro gli incendi di un tempo. Tutto è davvero ricco di fascino. Così come sbirciare negli antichi negozi: dagli abiti del blasonato Knize, alla casa di biancheria e merletti della signora Hanni Vanicek. Un'istituzione. Nelle vie delle grandi firme internazionali, dove il sabato ci sono file lunghissime per entrare, si può notare come nella città convivano tradizione, modernismo e contemporaneità. Una curiosità: negli interni di alcuni palazzi esistono ancora i paternoster, impianti basati su un anello di cabine in movimento continuo, che servono per salire e scendere i piani. Un sistema ormai considerato pericoloso ma ancora molto amato dai viennesi. 
Poi, tappa davanti alla settecentesca colonna della Peste e arrivo a uno degli ingressi del palazzo reale, Hofburg, composto da 18 corti, 200 mila metri quadrati e 2.800 stanze, con il museo di Sissi e la celebre Scuola di equitazione spagnola. A pochi passi si trova il teatro dell'Opera, primo edificio realizzato nella Ringstrasse. Nell'anello viennese sorgono splendidi palazzi ottocenteschi che hanno preso il posto delle mura medievali fatte smantellare dall'imperatore Francesco Giuseppe d'Asburgo nell'intento di ampliare la città.

 


Vienna è anche la Seccessione, il palazzo dell'esposizione voluto dal movimento di avanguardia guidato da Gustav Klimt contro la tradizione che diede vita a nuove tendenze e al modernismo con gli splendidi esempi dell'architetto Otto Wagner. A sua firma otto stazioni della metropolitana. Architettonicamente degno di nota è l'Hundertwasserhaus, un complesso di case natura popolari costruite intorno alla fine degli anni Ottanta dall'architetto artista ecologista Friedensreich Hundertwasser. Da guardare per ore.
Un'intera mattinata vale la pena riservarla per il castello del Belvedere, patrimonio Unesco, e poi sconfinare al Prater con la sua gigantesca ruota e poi, andando di parco in parco, si passeggia lungo le rive del Danubio. Svago e intrattenimento non mancano e si può sostare e pranzare lungo il canale in posti come il Motto am fluss. La capitale austriaca va vissuta anche a tavola. In fatto di piatti conserva gelosamente la tradizione ma non rinuncia anche in questo caso alla sostenibilità con menu a chilometro zero e utilizzo degli ingredienti secondo nuove tendenze. Obbligatorio visitare il mercato Naschmarkt con i suoi oltre 200 banchi e il mercato delle pulci. Infine, i luoghi per sentirsi bene nella periferia della città: grazie alla loro proverbiale e cordiale atmosfera, sono tipici i Heuriger, con le degustazioni di vini viennesi. Insomma, se Parigi val bene una messa, Vienna merita sicurtamente il volo.