
Todi, Tevere in secca: riaffiorano resti di storico ponte abbattuto nel 1310

Il luogo dove sorgeva l’antico ponte di Montemolino, andato distrutto nel 1310 durante una sanguinosa battaglia tra Guelfi e Ghibellini, è stato individuato con certezza. A darne notizia Walter Nilo Ciucci, presidente dell’associazione Uncover Umbria, che sta portando avanti progetti per la riscoperta del territorio e che già l’anno scorso aveva notato alcuni resti affiorare dal Tevere in secca. I resti erano perfettamente compatibili con il luogo dove secondo la tradizione popolare tramandata oralmente c’era l’antico ponte, di vitale importanza per le comunicazioni tra la parte a destra e quella a sinistra del Tevere del territorio tuderte e tra Todi e una parte del Marscianese, Montecastello di Vibio, San Venanzo e Fratta Todina, e all’epoca della sua distruzione definitiva anche luogo di difesa per la città di Todi.
Siccità, parte del Paese rischia il razionamento dell'acqua anche di giorno
La ricerca di domenica è stata compiuta da Uncover Umbria in collaborazione con l’associazione sportiva dilettantistica Angler e il gruppo Karpbuster, due associazioni che si occupano di pesca sportiva nel rispetto dell’ambiente. Gianni Marchitti e Filippo Passagrilli, invitati da Ciucci, servendosi dei mezzi delle loro associazioni e anche di quelli personali, in particolare di una barca attrezzata e di un ecoscandaglio professionale molto sofisticato, hanno documentato la presenza delle basi che reggevano gli arconi del ponte e di un pezzo composto da pietre e malta cementizia che ora emerge per quasi 60 centimetri, filmato ora fino alla base.
Coldiretti: "Il Po sta messo peggio che a Ferragosto"
Il ponte era stato costruito nel 1282 e ci vollero 600 anni perché, dopo secoli di polemiche e in cui il fiume si poteva attraversare solo in barca, il ponte di Montemolino venisse ricostruito, peraltro poco distante. Gli anziani del posto raccontano storie e leggende legate al ponte, la loro memoria e le storie tramandate di generazione in generazione sono state confermate dal ritrovamento di domenica 26 giugno, una domenica d siccità.
L'Umbria soffoca: un giugno così caldo mancava da 46 anni