
Terni, droga: centrale dello spaccio nei boschi tra Piediluco e Marmore

La droga era nascosta tra i boschi, in attesa dello smercio concordato. I residenti lo avevano segnalato alle forze dell’ordine: “Nel territorio fitto di vegetazione tra Piediluco e Marmore c’è un florido giro di spaccio, abbiamo paura, intervenite!”. Un accorato appello fatto proprio anche dai rispettivi circoli Pd che non è caduto nel vuoto.
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I carabinieri della sezione operativa e della sezione Radiomobile del Norm di Terni infatti, unitamente ai carabinieri di Piediluco e con il supporto del nucleo cinofili di Roma e dei carabinieri forestali di Terni, hanno setacciato la zona di Mazzelvetta di Piediluco, una lunga giornata nei boschi segnalata come luogo scelto per uno strano traffico di veicoli che facevano brevi soste proprio nei pressi dell’accesso al sentiero che conduceva all’interno del bosco.
Sono così stati trovati dei veri e propri accampamenti: tende, teli, vestiti, scarpe, batterie di auto, viveri, telefoni cellulari e altro materiale utilizzato dagli spacciatori che usavano il bosco per mimetizzarsi e svolgere i loro affari. Durante le ricerche, grazie all’ausilio prezioso dei cani molecolari, sono stati trovati circa 170 grammi di sostanze stupefacenti: 60 grammi di eroina e altrettanti di cocaina e hashish.
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La droga, già confezionata in piccole dosi e pronta per essere spacciata, era stata ben occultata sotto alcuni sassi e in buche scavate nel terreno. Ora è caccia ai pusher a cui è stata rovinata la festa. Le indagini sono già scattate, i militari hanno nelle loro mani molti indizi lasciati sul campo dai malviventi.
Nella zona indicata dai cittadini si trovano alcune abitazioni e anche una trattoria molto frequentata. A insospettire i residenti è stato il continuo via vai di auto e di soggetti non del posto. In questi ultimi tempi molti spacciatori hanno trovano come escamotage proprio i boschi per celare i traffici e gli scambi di stupefacenti, le recenti operazioni di polizia di Stato e carabinieri nelle zone di Rocca San Zenone, Polino e al confine con il Reatino ne sono la prova. Anche i boschi tra Piediluco e Marmore erano diventati il nascondiglio di una nuova centrale della droga. Ora scatta la bonifica e il ripristino di luoghi ricchi di natura incontaminata e suggestiva sullo sfondo del lago, luoghi che tornano di nuovo in mano ai cittadini onesti.
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