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Perugia, emergenza idrica: scatta l'ordinanza che vieta di innaffiare orti e giardini

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Alessandro Antonini
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Emergenza idrica, il sindaco di Perugia Andrea Romizi ha fatto disporre un’ordinanza di razionamento dell’acqua per gli usi privati extra domestici. La firma è attesa per lunedì. 
La decisione è stata presa dopo una riunione tecnica ieri mattina. Nella bozza dell’atto “contingibile e urgente” è riportato “il divieto di prelievo dell’acqua dalla rete idrica per scopi diversi da quelli domestico-sanitari, come ad esempio l’irrigazione di orti e giardini, il lavaggio di veicoli, cortili e strade private, il riempimento di piscine private, fontane ornamentali etc.”. L’ordinanza ha validità dal momento della firma, attesa per dopodomani, fino al 21 settembre 2022, “salvo espressa revoca”.

 


 

Il prelievo dall’acquedotto è consentito esclusivamente per gli usi idropotabile, sanitario, zootecnico e per tutte le altre attività ugualmente autorizzate per le quali necessiti l’acqua potabile”. Paletti anche per alcune attività a uso pubblico. “E’ consentito - è scritto ancora nella bozza di ordinanza - il riempimento di piscine oggetto di attività commerciale o associativa, nonché l’irrigazione di strutture sportive sempre destinate a dette attività, soltanto previo contatto con il gestore del servizio idrico al fine di concordare modalità e precauzioni necessarie”.

 

 

Non manca l’invito a risparmiare acqua anche per gli usi autorizzati. Sono esclusi sì dal provvedimento le attività dei servizi pubblici di igiene urbana, per i quali, comunque, “dovranno essere assunti comportamenti utili a conenere gli sprechi”. 
L’ordinanza è stata preventivamente inviata al prefetto di Perugia affinché, in caso di necessità, possa disporre il coordinamento tra le forze dell’ordine per i controlli. 
Il mancato rispetto delle disposizioni dell’ordinanza comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa da 25 a 500 euro e l’obbligo di interrompere immediatamente il comportamento non ammesso. Già altri Comuni come Terni, Avigliano, Calvi, Castiglione del Lago, Citerna, Orvieto e Spoleto, hanno firmato ordinanze che vietano, a vario titolo, di annaffiare orti e prati, di riempire piscine, di lavare la macchina e utilizzare fontanelle private a scopi non idropotabili e igienico sanitario. 
Limitazioni all'attingimento a uso irriguo nelle aree con maggiore criticità sono allo studio della Regione per tutto il cuore verde. Si va dall’ipotesi razionamenti progressivi per fasce orarie giornaliere - fino ad arrivare a uno o due giorni di stop settimanale in caso di necessità - al divieto assoluto di prelievo dove i corpi idrici sono già asciutti.
Intanto per domani, domenica 26 giugno, è prevista nel capoluogo “la temperatura massima percepita di 36 gradi con condizioni meteorologiche che possono avere effetti negativi sulla salute della popolazione a rischio”. E’ dichiarata attiva quindi per domani la fase relativa al livello 3 – forte disagio – per l’ondata di calore. Oggi, con 33 gradi annunciati, si è al livello 2.