
Perugia, Maturità: soddisfatti i ragazzi: "Tracce interessanti"

Fiduciosi sul buon andamento del tema e pronti per la seconda prova: i candidati alla Maturità delle scuole del capoluogo umbro raccontano il proprio stato d’animo appena usciti dal primo scritto della maturità, il tema di italiano, tornato a far parte delle prove d’esame dopo la sospensione avvenuta negli scorsi due anni a causa dell’emergenza pandemica. Come sempre, i ragazzi hanno avuto l’imbarazzo della scelta e, ancor di più rispetto agli anni passati, le tracce della maturità hanno dato modo a tutti gli studenti di esprimersi al meglio, ciascuno con la propria sensibilità, ciascuno con il proprio bagaglio culturale e con le proprie passioni, tre componenti fondamentali che li hanno guidati nella scelta della traccia da svolgere tra le tante, ben sette raggruppate nelle tre classiche tipologie (analisi del testo, tema argomentativo e tema d’attualità), proposte dal Ministero dell’istruzione. I maturandi hanno anche dato spiegazioni sull’uso della mascherina, non obbligatoria ma soltanto consigliata nel caso in cui venga meno il metro di distanza tra una persona e l’altra, come spiegato nell’ordinanza del Ministero della Salute.
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I primi a dire la loro sono stati gli studenti dell’Istituto tecnico Aldo Capitini: “È andata bene: ho scelto la traccia riguardante il Covid-19. E’ stata una notte tranquilla, non sono stato particolarmente agitato; quanto alla mascherina, l’ho indossata solo all’ingresso”, spiega Federico Sguilla. “Credo che il tema sia andato bene: ho scelto anch’io la traccia sulla musica, in quanto da sempre appassionato del settore. Ieri notte avevo il fiato sospeso, ma stamattina ho svolto l’esame in tutta tranquillità; le mascherine sono state indossate solo dagli insegnanti”, dice Cristian Arnaut. Non una notte, quindi, di “lacrime e preghiere” alla Venditti, ma una notte tutto sommato tranquilla; a dire la loro anche Anna Carannante e Lucia Bistarelli : “Le tracce erano tutte fattibili e ho scelto il tema sull’iperconnessione; ho svolto l’esame senza mascherina” dice la prima. “Sono soddisfatto del mio tema e ho optato per la traccia sulla musica”, racconta la seconda.
A giudicare dunque dalle dichiarazioni dei ragazzi dell’istituto Capitini, sembra che le tracce più gettonate siano state quelle della tipologia B e C, una tendenza confermata anche dalle testimonianze degli studenti dell’Istituto Giordano Bruno. “Ho scelto la traccia sull’iperconnessione e ho trascorso serenamente la notte prima degli esami”, dice Rocco Ferraguti. “Ho svolto la traccia sulla Shoah, perché quello della discriminazione razziale è un tema che mi tocca da vicino”, rivela Cristian Meazzini. “Ho optato per il tema sul mondo dei social, il più facile e comprensibile di tutti a mio avviso. Sinceramente, ho trascorso un notte insonne”, ammette Rachele Lombardo. Ad optare per la tipologia B anche Stella Tunsi e Yobouet Karelle: “La musica è la mia passione quindi non potevo non scegliere la traccia B2”, dice una; “L’esame era un po’ tosto e personalmente ho scelto la traccia B1, quella del testo argomentativo su Liliana Segre e Gherardo Colombo”, osserva l’altra.
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A dire la loro anche gli studenti del liceo scientifico Galeazzo Alessi. Il primo a farsi avanti, Alessio Pedini si dice fiducioso: “Ho svolto la traccia di commento al testo di Sacks sulla musica; il tema è andato bene e ho tenuto la mascherina durante l’esame”, commenta. “Ho scelto anche io la traccia musicale, perché la musica è un tema che coinvolge tutti. Era interessante anche la traccia di commento al testo di Liliana Segre sulla Shoah, specialmente per chi è ferrato in storia”, racconta Mattia Scacciatella. “Credo che in sei ore di tempo ciascuno di noi abbia avuto la possibilità di fare un bel lavoro”, osserva Samuele Tenerini, che, sul tema delle mascherine, osserva: “Ho visto molta flessibilità da parte di tutti anche perché da circolare non erano obbligatorie: io l’ho tenuta sempre sotto il naso”. In mezzo al gruppo, una studentessa, Linda Righetti dice di aver optato per la tipologia A, e, in particolare, per l’analisi del testo di un brano tratto da Nedda, un bozzetto scritto da Giovanni Verga: “Verga era facile, l’importante era contestualizzare il testo, tenendo conto dell’epoca storica in cui è stato scritto”, commenta la ragazza.
E oggi è la volta della seconda prova. Avanti con grinta.
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