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Perugia, nigeriani in manette per spaccio: "A casa ha anche 30 chili di droga"

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Francesca Marruco
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"Franco è il padrone di questa città, è lui il più grande di tutti gli spacciatori, può avere in casa fino a 30 chili di droga” diceva un indagato intercettato nell’ambito di un’inchiesta antidroga della Procura di Perugia. Franco, nome preso in prestito dal protagonista di American Gangster, Frank Lucas, a cui amava ispirarsi, è il 44enne nigeriano a capo di una presunta organizzazione criminale dedita allo spaccio, sgominata la scorsa settimana dai carabinieri del Nucleo investigativo che hanno eseguito quattro arresti nei confronti di altrettanti nigeriani. Per tutti loro oggi inizieranno gli interrogatori di garanzia. Intanto, dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Valerio D’Andria, emergono moltissime intercettazioni che servono a tracciare un quadro dell’organizzazione criminale. 

 


La stessa che ad aprile scorso aveva perso uno dei suoi uomini, arrestato sempre dai carabinieri del comandante Claudio Scarponi. In quel momento infatti, con l’inchiesta in atto, i telefoni intercettati e pure le cimici in casa, si sono resi conto del transito di quasi nove chili di eroina e sono entrati in azione sequestrando lo stupefacente e arrestando il nigeriano soprannominato Stephen. In un’intercettazione captata dopo quell’arresto, uno degli odierni arrestati diceva: “Nicholas (il presunto boss che si faceva chiamare Franco, ndr) mi ha confidato che i suoi amici più stretti gli hanno detto di aver sbagliato a fidarsi di Stephen in quanto rischia di rovinargli la vita che lui si è creato in molti anni da quando è qui a Perugia. Gli hanno anche detto che la polizia sa che lui è un capo ma nessuno sa come arrivare a lui”.

 

 

Secondo quanto emerso nelle indagini, Franco- Nicholas, che negli anni è stato associato a tantissimi altri alias era infatti a Perugia sin dal 2008 e non ha mai fatto altro che spacciare. “Non vende mai niente sotto i 100 grammi” dicevano i complici. Ma dopo l’arresto di aprile, anche il capo se la vede male. “Nicholas mi ha detto che Stephen lo ha rovinato - raccontava un arrestato - non puoi capire cosa ha dovuto fare per riavere la fiducia dei fornitori pakistani. Ha dovuto mettere in vendita la sua casa in Lagos, gliel’ha lasciata direttamente”. Per ripagarli della partita di droga sequestrata dai carabinieri. Il primo passo degli inquirenti per arrivare al capo dello spaccio. Ora pure lui dietro lo sbarre.