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Terni: largo Cairoli, dopo il ritrovamento delle mura si scaverà per altri tre metri

Simona Maggi
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Un sopralluogo, nel pomeriggio di mercoledì 15 giugno 2022, è stato compiuto in largo Cairoli, a Terni, della funzionaria tecnica della Soprintendenza, delegata al settore dell’archeologia, Elena Roscini, dopo l'inizio dei lavori per la bonifica bellica che hanno portato al rinvenimento di resti che sembrerebbero delle arcate di fondamenta ripetute e mattonelle.

 

 

E’ stato stabilito che bisognerà ancora scavare nel sottosuolo per altri tre metri. L'area in questione ospitava il monastero carmelitano dei Santi Giuseppe e Teresa del 1618 che venne confiscato dallo Stato italiano dopo il 1861 e trasformato in caserma che venne poi distrutta dai bombardamenti del 1943/1944. I resti sono emersi perché l'area che ospitava i parcheggi, realizzati un anno fa, è stata smantellata per realizzare un parco cittadino.

“Ora dovremo indagare, valutare – spiega Maurizio Damiani, funzionario nominato come reggente alla Soprintendenza dell'Umbria dopo il pensionamento della soprintendente, Elvira Cajano, datato primo giugno 2022 – e capire l'importanza dei reperti che verranno alla luce dagli scavi. Ovviamente il lavoro è lungo e molto capillare”.

Il lavoro sarà quindi in sinergia tra Comune e Soprintendenza. L’assessore comunale alla cultura, Maurizio Cecconelli, ha confermato infatti l’attenzione dell’amministrazione sull’area. “Dobbiamo capire quello che c'è sotto – spiega Cecconelli – e quello che verrà alla luce verrà sottoposto alla Soprintendenza”.

 

Intanto il consigliere comunale di Terni Civica, Michele Rossi, sul largo Cairoli è sempre in prima linea ed ha trovato l'accordo di valorizzazione sottoscritto nel 2015 tra l'Agenzia del demanio, segretariato del Mic per l'Umbria, e il Comune di Terni che prevede espressamente indagini archeologiche da eseguirsi nell'ambito dei lavori di riqualificazione della piazza, con approfondimenti che debbono tener conto della complessa stratificazione storico-edilizia con la presenza del seicentesco convento di Santa Teresa e il tratto della cinta muraria di epoca romana e medievale che verosimilmente la attraversa.

“A fronte dello stesso accordo e del sopralluogo effettuato mercoledì – continua Rossi - si continuerà nello scavo di tutta l'area interessata per la profondità già stabilita e con la necessità di dover procedere a degli scavi localizzati, si inizia nell'area del chiostro del monastero, fino alla profondità di 3 metri. Tutto continuerà con l'assistenza in corso d'opera da parte di figura di archeologo professionista incaricato. Si andrà avanti dunque con l'opera di bonifica bellica con molta attenzione e con futuri aggiornamenti sul da farsi. Occorre far svolgere contestualmente tutti i necessari approfondimenti di natura archeologica e solo dopo in base a precise indicazioni che ne deriveranno si penserà ad adeguare quanto inizialmente progettato”.