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Terni, blitz antidroga nel bosco. Due giovani nordafricani in manette

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Spacciavano droga nei boschi i due giovani nordafricani arrestati dalla polizia a Terni. L’operazione Bigfoot è scattata in Valserra all’alba di venerdì 10 giugno mentre un altro 21enne nordafricano clandestino è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale nei boschi di Polino. La sua presenza e quella di altri stranieri era stata segnalata da alcuni residenti preoccupati per una possibile attività di spaccio. Nel momento in cui è stato identificato, il giovane ha tentato di fuggire, ma è stato accerchiato dagli agenti e a quel punto si è scagliato contro uno di loro cercando di colpirlo con una roncola. Il giovane, però, è stato subito bloccato e condotto in Questura. Il blitz antidroga in Valserra è arrivato dopo quasi 15 mesi da quando una 40enne ungherese aveva segnalato alla squadra volante la presenza di due uomini da cui aveva acquistato cocaina per 200 euro a Giuncano. La donna aveva poi litigato con i pusher che avevano gettato la dose dal finestrino della loro auto. Per quanto riguarda i due 20enni marocchini arrestati, clandestini e con precedenti specifici, uno è stato rintracciato a Narni e uno a Montecastrilli, in abitazioni dove erano andati a passare la notte.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Terni, è stata condotta dalla squadra mobile, con il supporto anche del servizio di polizia scientifica. Gli inquirenti, grazie a intercettazioni, pedinamenti e telecamere nascoste, hanno ricostruito tutta l’attività di spaccio di cocaina e hashish. E tutte le testimonianze raccolte sono state convergenti. I tossicodipendenti telefonavano su un cellulare per prenotare un appuntamento nei boschi della Valserra dove poi venivano consegnate le dosi da 25 o 50 euro.

Il centralinista, identificato dalla polizia, provvedeva a indirizzare i clienti a Giuncano o nel Reatino, in località Villa Grotti, dove lo spaccio avveniva con il solito copione. Le diverse piazze di spaccio tra Terni e Rieti erano collegate tra loro tanto che lo stesso spacciatore, come è emerso dalle testimonianze acquisite dagli inquirenti, operava in entrambe le postazioni. Altri indagati erano invece presenti soprattutto nel centro cittadino dove spacciavano hashish soprattutto ai giovanissimi.