
Terni, insulti contro la polizia locale sui cartelloni elettorali a Piediluco

I residenti di Piediluco, in provincia di Terni, si sono svegliati, mercoledì 18 maggio 2022, trovando una scritta offensiva che la solita “mano ignota”, ma munita di bomboletta spray, ha scelto di imbrattare gli spazi per la pubblicità elettorale in vista del referendum del prossimo 12 giugno 2022.
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Nel mirino, questa volta, è finita la polizia locale, o “municipale” come si chiamava un tempo e come ha scritto il teppista-imbrattatore. La foto della scritta, che vedete sopra e che abbiamo... depurato da un’offesa ancor più pesante di quella che invece si legge chiaramente ("P.Municipale buffoni", con tre punti esclamativi, e “TR Piediluco libero”), è stata postata dall’ex consigliere comunale e attuale presidente del circolo di Marmore del Partito democratico, Sandro Piccinini, per anni presidente della circoscrizione Velino, quando ancora il territorio era diviso per l’appunto in circoscrizioni.
Il motivo della pubblicazione via social da parte di Piccinini, ovviamente, era quello di stigmatizzare l’accaduto anche se, come spesso accade, la foto è in breve diventata virale.
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“Il clima non aiuta Piediluco - ha scritto il presidente del Circolo Dem - fermatevi tutti. Non servono queste scritte, non servono i raid, ma informazione, condivisione, partecipazione. Dopo il Covid e la guerra non serve alimentare lo scontro, serve la pace”.
Parole di condanna anche dall’assessore alla polizia locale, Giovanna Scarcia, che ha espresso “vicinanza e solidarietà al corpo della polizia locale, destinatario di ignobili espressioni comparse su alcuni tabelloni elettorali a Piediluco. Non ne riprendo foto, volutamente, per non alimentare una sterile, quanto immeritata, risonanza mediatica ed evitare il rischio emulazione – prosegue l’assessore alla polizia locale -. Al contrario, dovere della Politica è spegnere la campagna di odio e disprezzo verso l'operato di chi svolge il proprio lavoro con impegno ed abnegazione. Invito, quindi, tutti ad evitare di strumentalizzare, ai fini politici, l'operato meritorio degli agenti del corpo della polizia locale che svolgono, con umiltà, il loro dovere”.
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