Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Esplosione Gubbio, gli indagati dicevano: "Il pentano è pericoloso ma è la cosa più redditizia al mondo"

Esplora:

Francesca Marruco
  • a
  • a
  • a

“E’ già caldo per il pentano, se la settimana prossima fa caldo vedrai i barili già si gonfiano e si modificano, credo che vada stoppato molto presto”. E’ il 2 maggio 2021. Gabriele Muratori, indagato insieme ad altri quattro per omicidio doloso plurimo per la strage della Greenvest manda dei Whatsapp al socio e coindagato, Alessandro Rossi e palesa i suoi timori per l’uso del pentano, il liquido altamente infiammabile che cinque giorni dopo farà saltare in aria quel laboratorio artigianale messo su senza mezza autorizzazione e senza alcuna misura di sicurezza. Ma Rossi ribatte dicendo “metterò un condizionatore, di certo non stoppo la cosa che mi rende di più al mondo. Mi dai un problema e non una soluzione e stoppare non è una soluzione, è come se la Nasa dicesse mah è esploso un razzo allora stoppiamo l’esplorazione spaziale”.

 

Anche i messaggi contenuti in queste chat sono finiti gli atti dell’inchiesta recentemente chiusa dalla Procura di Perugia di Raffaele Cantone. Nel 415bis che il sostituto procuratore, Gemma Miliani, ha fatto notificare agli indagati le accuse sono molto più pesanti dei titoli di reato iniziali: si contesta infatti il dolo e non la colpa. E, a far crescere la tesi del dolo di certo devono aver influito anche questi messaggi. Tutte dimostrazioni di come gli indagati fossero “consapevoli” - come sta scritto nel capo di imputazione - dei rischi che correvano e facevano correre a chi lavorava per loro. Alessandro Rossi pochi istanti dopo l’esplosione si fece accompagnare in ospedale a Branca da un conoscente. Una persona che poi nel corso delle indagini è stata sentita dai carabinieri di Gubbio. E stato lui a confermare che Rossi nel tragitto verso l’ospedale aveva spezzato il telefonino e lo aveva gettato dal finestrino dell’auto in corsa.

 

Mentre andavano verso l’ospedale racconta “incrociavamo un’auto e un furgone e lui gridava di fermarsi perché diceva che era il corriere con altri bidoni (di pentano, ndr)”. Il giovane ai carabinieri ha riferito cosa Rossi disse in auto: “Ho fatto casino, sono morti tutti, ancora non era pronto, dovevo stare fermo, era presto”.  Ma quattro giorni prima, nonostante Muratori gli avesse detto del pericolo del pentano lui insisteva dicendo: “Io non capisco, se ho un’idea me la devi boicottare?”. Nell’esplosione del 7 maggio2021 persero la vita due dipendenti e altri due rimasero gravemente feriti. Elisabetta D’Innocenti e Samuel Cuffaro vennero estratti cadavere. Mentre altri due giovanissimi portano ancora addosso le tremende ferite di quel giorno.Uno di loro è in una clinica per l’intervento di protesi a una gamba.