Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Umbria, crescita da primato nazionale per il turismo

  • a
  • a
  • a

Il turismo registra una crescita sopra la media nazionale per il 2021 e rileva buoni segnali per il 2022 con il primo trimestre dell’anno che evidenzia un ottimo trend di ricerca su Google in merito al fare vacanza in Umbria. E’ quanto emerge dal primo report di analisi economico-territoriale realizzato da Isnart per la Camera di commercio in collaborazione con Unioncamere. Il rapporto annovera, tra l’altro, un aumento da 41,7 a 70,6 euro della spesa media giornaliera pro capite da parte dei visitatori. Il che riflette una domanda turistica in grado di premiare una buona offerta, dimostrandosi aperta anche a pagare di più per un prodotto-servizio di qualità. Un altro segnale positivo arriva dal trend dell’occupazione camere che in Umbria è tipicamente stagionale, con un picco di 8 camere su 10 vendute nel mese di agosto, in linea con il valore nazionale.

 

 

 

uttavia, emerge anche un numero di camere vendute nei mesi primaverili e autunnali che è di poco superiore alla media Italia. Questo trend evidenzia un importante fattore di multistagionalità potenziale della regione, grazie a località molto attrattive nei periodi menzionati, ad esempio Spello e l’Infiorata, Gubbio e gli altri borghi, la Valnerina. Nel confronto con il 2020, le imprese dell’Umbria hanno visto aumentare le camere vendute di +19 punti percentuali netti. Una crescita importante, soprattutto se paragonata a quella nazionale (+14,2). 
Segnali incoraggianti arrivano anche degli alloggi in affitto: l’andamento delle notti prenotate nelle strutture Airbnb in Umbria (18mila 405) registra una forte stagionalità tra giugno e settembre. L’estate del 2021 segna una lieve ripresa sul 2020, avvicinandosi ai valori pre-pandemia, ma è nel quarto trimestre che la ripresa si concretizza, con valori percentuali positivi che raggiungono il picco massimo a novembre (+17%). Interessante anche il mese di febbraio, in cui si registra il picco minimo di andamento negativo delle notti prenotate.

 

 

 

Nel complesso ci sono segnali incoraggianti per un’offerta turistica multistagionale nei periodi all’infuori dell’estate. Complessivamente, nel 2021, rispetto al pre Covid, l’Umbria ha registrato flessioni decisamente minori in confronto al dato italiano (- 32% negli arrivi turistici e - 24,9% nelle presenze in Umbria rispetto al -45% di arrivi e -37,2% presenze a livello nazionale) anche se il turismo straniero nel cuore verde d’Italia resta debole. In più, complici i forti aumenti dei costi subiti a partire dalla seconda metà del 2021 a causa dell’emergenza sanitaria, il 60% degli operatori ricettivi umbri, secondo le prime anticipazioni raccolte sul campo, ha registrato perdite mentre meno di due operatori su dieci hanno ottenuto utili. “Segnalo, inoltre, le crescenti difficoltà a reperire personale idoneo - evidenzia il presidente della Camera di commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni - Con il lockdown e le restrizioni delle strutture turistiche, molti giovani che prima erano attivi nel settore hanno infatti cambiato lavoro ed è ora difficile riempire questi vuoti”.