
Spoleto, da settembre centro storico senza medici di famiglia: petizione con 400 firme

Una petizione sottoscritta da più di 400 persone residenti nel centro storico di Spoleto affinché si possa scongiurare la chiusura dell’ultimo ambulatorio medico esistente nella parte alta della città. Già, perché degli otto medici che fino a 15 anni presidiavano il centro di Spoleto, non ne rimarrà nemmeno uno per l’effetto del collocamento a riposo del dottor Maurizio Hanke. Evento che rischia di lasciare scoperti la stragrande maggioranza dei residenti del centro storico il prossimo settembre, ma anche tutti coloro che sul presidio medico di via Brignone potevano contare all’occorrenza.
A giugno torna la corsa dei vaporetti
“Nel mio studio vengono gli assistiti ma anche gente di passaggio – dice il dottor Hanke, promotore lui stesso della petizione – turisti che magari incappano in piccoli incidenti come cadute o improvvisi malesseri e che mi mandano anche gli albergatori in caso qualche loro ospite accusi dei malesseri”. Ma ad aggravare una già grave situazione come quella della chiusura dell’ultimo ambulatorio medico del centro storico, c’è il fatto che “ho chiesto a tutti i giovani medici che hanno fatto il tirocinio da me di affiancarmi per un periodo per poi prendere il mio posto – spiega Hanke – ma nessuno ha accettato perché, hanno detto che la zona è scomoda da raggiungere. Tutti, non a caso, hanno poi scelto di allocarsi nella parte bassa della città e si sono riempiti di assistiti. Tanto che ora nemmeno loro hanno più posti. E nemmeno la misura che è stata presa recentemente di ampliare il limite massimo di assistiti da 1.500 a 1.800 risolverà il problema. Dato che geograficamente è la zona che resterà sguarnita, e questo è grave anche dal punto di vista dei servizi sanitari”.
Ricompensa da mille euro a chi trova la gatta Africa
Soprattutto se si pensa che “io ho, nell’area del centro storico, assistiti ultra ottantenni che non hanno figli o ce li hanno lontani – dice il medico spoletino – la maggior parte non ha l’automobile e gli autobus, come se non bastasse, non arrivano più in piazza della Libertà”. E tutto questo succede perché, nel corso degli anni, alcune normative sulla sanità relative ai medici di medicina generale, sono cambiate. “In mancanza di una disposizione di legge che affidi alla Asl la obbligatorietà di affidare delle zone, come era un tempo – prosegue Hanke - per provvedere alle emergenze si potrebbe fare una norma che dia la possibilità di affiancarci giovani medici e prorogare la pensione di sei mesi in sei mesi per un anno. Io lo farei questo strappo alla regola”. Suggerimento che è stato girato al direttore generale della Usl 2, Massimo De Fino, con la petizione.
Retake pulisce pure l'area del Flaminio: trovata anche una bombola di gas