
Perugia, le distillerie riprendono l'attività dopo due anni di stop

Le distillerie di Ponte Valleceppi potrebbero riprendere l’attività a breve. Dopo quasi due anni di stop. La procedura fallimentare ha portato a termine l’affitto del ramo d’azienda selezionando una società del settore con sede a Milano, la Alco pro srl.
Il tutto è avvenuto attraverso una procedura aperta. Il diritto a contrarre da parte dell’impresa milanese specializzata nella lavorazione di alcol è scattato il 24 marzo scorso. Il contratto è già stato stipulato. La ripresa dell’attività è subordinata al rilancio delle autorizzazioni amministrative necessarie, fanno sapere i commissari fallimentari Paolo Sambuchi e Silvia Guerra.
L’attività sarà sempre quella della distillazione ma con delle novità rispetto ai volumi.
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Si tratta di un nuovo processo lavorativo con la mitigazione dell’impatto ambientale, spiegano ancora i commissari. Come noto il vecchio corso delle distillerie è più volte incappato in inchieste giudiziarie sul fronte ambientale.
La distilleria è già uscita dalla direttiva Seveso, in quanto i volumi saranno inferiori a quelli fissati dalla norma in questione. Non sarà più classificata, cioè, a rischio di incidente rilevante.
Intanto Valeria Passeri, avvocato del Comitato molini di Fortebraccio, ha chiesto al Comune di Perugia una verifica sulla situazione ambientale dell’azienda. Ha risposto per iscritto la dirigente Francesca Vincenti. Per il piazzale abusivo i lavori sono stati conclusi. Restano “l’ordinanza di demolizione di un pozzetto in calcestruzzo armato parzialmente fuori terra di raccolta reflui provenienti dal piazzale con relative pompe” e di una “vasca di raccolta fuori terra in acciaio con relative pompe e tubazioni”, realizzati “in assenza di titolo”. C’è poi una ordinanza di demolizione “di una recinzione sul lato nord est dell’opificio” eseguita in assenza di autorizzazione.
C’è stato un sopralluogo del Comune il 14 gennaio con gli stessi curatori in cui “è stata verificata la mancata e completa

Giancarlo Belfiore
Adriano Galliani a Perugia



ottemperanza agli ordini citati. Risultavano ancora presenti parte dell’impiantistica e la recinzione”, scrive Palazzo dei Priori. II curatori fallimentari “si sono riservati di dipanare le questioni tecniche con il Ctu incaricato”, fa sapere Vincenti. Per muro e recinzione sono già stati acquisiti “due preventivi” e la curatela “si accinge a richiedere la necessaria autorizzazione del giudice delegato per poi procedere al conferimento dell’incarico dell’esecuzione dell’intervento, mentre in riferimento agli altri casi ha richiesto precisazioni, poi fornite dall’ufficio per le vie brevi e siamo in attesa di riscontro, fermo restando che, in mancanza, si procederà ai sensi di legge”, conclude il Comune.
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