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Umbria, aumenti vertiginosi dei prezzi per farina, pasta e carne

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Farina, pasta e carne ma anche frutta e verdura. Gli uffici statistica dei Comuni di Perugia e Terni evidenziano, anche per il mese di marzo, rincari generalizzati nei generi alimentari. Ma non solo: nel periodo di rilevazione, che termina il 20 marzo, i prezzi dei trasporti hanno registrato, a Perugia, un incremento del 4% rispetto al mese precedente, del 3,7% a Terni. 
Se si confrontano i prezzi del carrello della spesa su base annua, rispetto al 2021 la farina ha registrato aumenti del 10,8%, la pasta secca e fresca del 12,9%, la carne ovina e caprina del 15,9%, il pollame dell’8,9%. Ancora più significativo l’aumento del burro (+19,9%), di olii alimentari a esclusione di quello di oliva (+24,5%) e della frutta che ha fatto registrare a Perugia un +22,3%. A Terni la musica non cambia, come spiega la responsabile del servizio Simona Coccetta. Rispetto a un anno fa, la pasta ha registrato aumenti di oltre il 25%, la farina del 12%, il pane del 7%. Tra le carni il pezzo di pollo è quello il cui prezzo è salito maggiormente, + 14%. A marzo, anche per le politiche del governo, non vi sono stati ulteriori aumenti delle bollette ma su base annua i rincari sono stati vertiginosi. A Perugia l’energia elettrica ha fatto registrare un +82,7%, il gas di città un +74,1, il gasolio per riscaldamento +38,2. Rincari ancora più marcati a Terni dove l’energia elettrica fa segnare un +82%, il gas di città +91,7%, la raccolta dei rifiuti +18,2%. Più contenuto, almeno a Terni il rincaro della bolletta dell’acqua che si attesta a +3,9%. 

 

 

 


Sono proprio i rincari elettrici che hanno fortemente condizionato tutti gli altri prezzi. Il caso degli allevamenti di bestiame è emblematico. “I capannoni per l’allevamento di polli, per esempio, hanno bisogno di ventilazione forzata costante per mantenere una temperatura costante tra i 22 e i 25 gradi in modo da assicurare il benessere degli animali - spiega Marco Bintocci, presidente dell’associazione umbra degli avicoltori - Le spese energetiche sono quindi consistenti. A questo si aggiunga un incremento del prezzo dei mangimi dal 18 al 22% e il gioco è fatto”. 

 

 

 

 

 

Intanto il Codacons ha presentato un esposto alle procure di Perugia e Terni e all’Antitrust sul fenomeno shrinkflation, ossia la riduzione delle quantità dei prodotti confezionati venduti al pubblico mantenendo invariati i prezzi. L’associazione dei consumatori chiede di aprire indagini sul territorio regionale volte a verificare se la prassi avviata dai produttori e tesa a ridurre le quantità dei prodotti venduti ai consumatori senza ridurre il prezzo delle confezioni, possa costituire fattispecie penalmente rilevanti, dalla truffa alla pratica commerciale scorretta.