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Terni, avevano il reddito di cittadinanza ma erano in arresto. Due denunce

Antonio Mosca
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Un giovane di 27 anni ed un uomo di 45 sono stati denunciati dai carabinieri per aver percepito il reddito di cittadinanza pur essendo stati arrestati. Il trattamento erogato è stato quindi revocato. Nel primo caso si tratta di un 27enne di origini ternane che è stato smascherato dai carabinieri della stazione di Otricoli.

A carico del disoccupato, lo scorso 17 settembre, i militari avevano eseguito una misura di custodia cautelare in carcere emessa dall’ufficio di sorveglianza del Tribunale di Spoleto e di conseguenza l’uomo era stato condotto nell’istituto di pena di vocabolo Sabbione. Le indagini hanno permesso di accertare che nel precedente mese di maggio il 27enne aveva presentato all’Inps la domanda per ottenere il reddito di cittadinanza e che questa era stata regolarmente accolta. Cosa che il giovane non aveva però comunicato agli uffici preposti al momento della detenzione. La concessione del sostegno economico, infatti, è subordinata ad una serie di requisiti reddituali e patrimoniali e chi ne fa richiesta o ne beneficia non può essere sottoposto a misure cautelari personali. Il fatto è stato segnalato anche all’Inps per la sospensione del reddito di cittadinanza. Il giovane dovrà restituire i 4.816,70 euro percepiti senza averne diritto. I carabinieri del comando stazione di Terni hanno inoltre denunciato in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica un 45enne, già noto alle forze dell’ordine.

E’ stato accertato che il ternano, malgrado fosse sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari dal mese di novembre del 2021, aveva avanzato a dicembre una richiesta per ottenere il beneficio. L’uomo, però, non aveva comunicato la misura cautelare a cui era sottoposto e così aveva percepito indebitamente, da gennaio a marzo, 1.500 euro. L’Ispettorato del lavoro di Terni è stato informato dai carabinieri per la revoca del beneficio e l’avvio dell’azione per il recupero delle somme riscosse in modo illegittimo.