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Umbria, reddito di cittadinanza: solo l'8% dei beneficiari svolge lavori socialmente utili

Alessandro Antonini e Simona Maggi
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Sono 754 i beneficiari del reddito di cittadinanza impiegati e da impiegare nei vari Puc attivati in Umbria nei 28 Comuni censiti dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. I programmi di utilità collettiva sono elencati uno per uno nella piattaforma Gepi (Gestione patti per l’inclusione sociale), l’applicazione progettata e sviluppata per semplificare il lavoro degli assistenti sociali nell'accompagnare i beneficiari Rdc convocati dai servizi sociali dei Comuni. I percettori di Rdc coinvolti svolgono servizi per 8 ore settimanali aumentabili fino a 16 senza ricevere rimborsi rispetto all’assegno già erogato.

 

 

Fatti due calcoli, non solo risulta che meno della metà dei municipi regionali ha attivato i Puc (28 comuni su 92, il30,4%) ma che rispetto ai 9.331 percettori di assegni di Rdc in pagamento al 14 aprile scorso (dati Inps), ma anche che solo l’8% al momento è stato o potrà essere impiegato per lavori di pubblica utilità. Va considerato che alcuni Comuni hanno deliberato solo negli ultimi mesi i programmi, vedi la zona sociale 2 con capofila il capoluogo di regione. In totale ci sono 52 progetti Puc ancora non registrati da Gepi. Nello specifico il Comune di Perugia ha elaborato 35 progetti, il Comune di Corciano 6 progetti e il Comune di Torgiano 11 progetti. Ad oggi si sta procedendo alla generazione del catalogo e successivamente ad avviare le procedure per l’effettiva attivazione. Il Comune di Foligno, fa sapere l’assessore al sociale Agostino Cetorelli, ad esempio ha attivato e portato già a compimento 5 progetti per 32 beneficiari. Si va verso il rinnovo. Al Lago il Comune di Panicale ha attivato 7 Puc per 13 beneficiari. Tutti terminati tranne uno, dedicato alla tutela ambientale. Anche in questo caso si lavora al rinnovo, spiega il sindaco Giulio Cherubini.

 

 

Discorso diverso per Terni, che nel complesso ha attivato una mole di Puc pari a 278 beneficiari richiesti. Sono una quindicina al momento le persone impiegate in vari uffici della città. Il Comune di Terni è capofila della Zona Sociale 10 con all’interno Acquasparta, Arrone, Ferentillo, Montefranco, Polino, San Gemini, Stroncone. Ogni Comune ha già un ufficio apposito. “E' dal 2020 che stiamo lavorando ai progetti del Puc – spiega l'assessore comunale al welfare, Cristiano Ceccotti – avvalendoci della massima collaborazione di dirigenti comunali e operatori dei servizi sociali. Siamo riusciti a coinvolgere le associazioni di categoria nell’attivazione di tirocini per l’inserimento in attività lavorative dei percettori di reddito di cittadinanza”. Intanto anche a Narni coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza verranno convocati per essere impiegati per la cura del verde pubblico e per il decoro urbano. E lo stesso succede a San Venanzo, sempre impiegando i percettori del Rdc in lavori di pubblica utilità. A renderlo noto è stato, nei giorni scorsi, il sindaco della località al confine con la provincia di Perugia, Marsilio Marinelli, che ha annunciato la predisposizione, da parte del Comune, di tre progetti specifici. Due di questi progetti sono in fase di definizione, mentre un terzo è già stato avviato. Si tratta di un’attività dal tema “Mi prendo cura di San Venanzo” e riguarda l’esecuzione di lavori di piccola manutenzione ambientale e del verde pubblico.