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La Croce rossa umbra porta in salvo 8 disabili ucraini: si trovavano a Leopoli, ora sono assistiti dall'Arci a Perugia

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La Croce rossa italiana nell’inizio del conflitto in Ucraina ha effettuato dieci operazioni internazionali, con più di 10 milioni di persone raggiunte, 315 tonnellate di beni consegnati, 167 persone evacuate e due ambulanze consegnate. In questa attività in due missioni si è distinto il contingente della Cri umbra. Otto tra anziani, donne e bambini disabili gravi sono stati portati in salvo da Leopoli, da dentro al teatro di guerra, e trasferiti nel cuore verde. Attualmente sono assistiti dall’Arci all’hotel Giusy di Ferro di Cavallo (Perugia). Lunedì è prevista un’altra missione per portare - via Roma - alla popolazione civile quattro bancali di medicine selezionate e fornite da Federfarma e Assofarma, le associazioni che rappresentanto le farmacie pubbliche - comunali - e private.  Non manca la raccolta fondi. La Cri regionale oltre a collaborare nella raccolta dell’ente a livello nazionale, che ha raggiunto 18 milioni, ha ricevuto donazioni alle strutture territoriali per 40 mila euro sino ad ora. 

 

 

Interviene in presidente regionale Paolo Scura: “E’ tragico portare via persone che fino a quel momento stavano a casa loro e sono dovute partire senza niente, neanche i vestiti. Abbiamo trasportato profughi che necessitavano di assistenza, costretti a stare in barella. Siamo entrati in un territorio martoriato. Grazie alla Cri italiana e alle associazioni consorelle in tutto il mondo (Croce rossa e Mezzaluna rossa) stiamo lavorando in soccorso dei civili, senza entrare in dinamiche politiche, come è sempre stato l’obiettivo della Cri, ossia essere neutrali sempre”, spiega.

 

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Per l’Umbria hanno partecipato alle missioni come infermiere quattro “sorelle”. L’ispettrice regionale, Cinzia Venturi, l’ispettrice di Perugia, Ilaria Biondi, quella di Foligno (e vice regionale), Valentina Ciaccini e Patrizia Pugnitopo per Gubbio. Volontario come autista specialista di autoarticolati Alberto Sparamonti di Terni.  L’attività della Cri è stata svolta senza annunci né pubblicità di sorta. Anche perché quella in Ucraina segue le tante attivate su tutti gli scenari di guerra mondiali. “E’ questa la nostra caratteristica, lavorare per gli altri senza sbandierarlo. E’ la nostra cifra: prima facciamo. Poi eventualmente diciamo”, conclude Scura.