
Perugia, arrestato altro pusher che nascondeva la droga negli ovetti kinder

I carabinieri hanno arrestato un altro presunto pusher albanese che nascondeva la cocaina dentro le uova di cioccolato Kinder.
La direttissima si è tenuta ieri in tribunale a Perugia e c’è stata la convalida con obbligo di presentazione dell’arrestato dai carabinieri di Assisi, che hanno effettuato l’operazione. Stando alla ricostruzione dei miliari, l’uomo, 31 anni, era in auto tra Bastia Umbra e Perugia quando ha iniziato a rallentare. Non sapeva dove andare. I carabinieri che passavano in quel momento si sono affiancati e hanno notato che qualcosa non andava. Lo hanno controllato e hanno chiesto se nascondesse qualcosa. Così il 31enne ha spontaneamente consegnato gli ovetti con dentro 21 involucri già confezionati in cellophane di cocaina, pronti per essere rivenduti. Davanti al giudice Giuseppe Narducci ha detto che aveva acquistato lo stupefacente ad Aversa e che era costretto a spacciare per aiutare economicamente il fratello gravemente malato.
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L’albanese ha un precedente: è stato condannato a due anni per furto a Riva del Garda, nel 2016. Non avendo fissa dimora ed essendo esigua la quantità del principio attivo, per lui è stato deciso l’obbligo di presentazione dalle forze dell’ordine fino al processo fissato al 3 maggio. L’avvocato che l’ha difeso è Alessia Nunzi, pm Filomena D’Amora. Il 1 aprile c’è stata un’altra direttissima con condanna a otto mesi di carcere, pena sospesa per un altro 30enne albanese che “deteneva illegalmente un quantitativo di 13,51 grammi di cocaina che, considerato il confezionamento frazionato in 14 involucri termosaldati di cellophane, era da ritenersi destinato alla cessione a terzi”, è scritto nel capo di imputazione.
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E’ stato fermato in auto nella zona di Fontignano. Anche in questo caso le dosi di droga erano state nascoste all'interno di due uova di cioccolato Kinder, al posto della sorpresa. C’erano altri elementi che hanno fatto ipotizzare lo spaccio: il principio attivo della droga, la disponibilità di 310 euro in contanti e i messaggi trovati nel cellulare “significativi della sua attività”. L’arrestato, in particolare, dialogava con i clienti con messaggi inviati su Signal che autocancellano dopo 30 secondi dalla ricezione.
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