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Terni, firmato l'accordo tra Ast e sindacati. In arrivo 118 assunzioni

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Antonio Mosca
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Prevede la trasformazione dei contratti interinali con 118 assunzioni a tempo indeterminato l'accordo che, mercoledì 30 marzo, a Terni, hanno firmato i rappresentanti dell'Ast insieme a quelli delle sei sigle sindacali, presenti in azienda, e alle Rsu. I sindacati hanno ammesso che si tratta di un primo passo significativo per “rafforzare l’occupazione e il salario dei lavoratori, sia operai che impiegati, nello stabilimento, come da noi più volte rivendicato. Riconosciamo - hanno aggiunto - le buone relazioni avviate e il coinvolgimento del sindacato nell’organizzazione del lavoro, con la consapevolezza dei cambiamenti in atto e delle nuove sfide da affrontare”. Al centro dell'accordo anche l'indennità di reperibilità, gli straordinari e il ciclo completo con 21 turni settimanali per l'area a caldo in previsione di un aumento significativo dei volumi produttivi. Intanto la realizzazione della nuova centrale a idrogeno sarà uno degli argomenti cruciali al centro dei colloqui di venerdì primo aprile tra il cavalier Giovanni Arvedi e la presidente della Regione, Donatella Tesei.

L’appuntamento è in mattinata al Centro multimediale di Terni, sede decentrata della Regione dove il presidente dell’Ast arriverà con l’ad Caldonazzo e i suoi più stretti collaboratori. La riunione tra le due delegazioni ristrettissime sarà a porte chiuse e anticiperà il successivo incontro tra i vertici Ast e i sindacati. Tra la presidente Tesei e Arvedi c’è un filo diretto che va avanti ormai da tempo. Al di là delle questioni lasciate al confronto con i sindacati, l’attenzione della presidente sarà concentrata sulla dimensione complessiva degli investimenti per il sito ternano, oltre a quelli già utilizzati per l’acquisto. E poi c’è il tema degli investimenti per l’ambiente che da sempre sta a cuore alla governatrice.

Tutto lascia pensare che la Regione chiederà una corsa preferenziale per l’indotto locale così da favorire le imprese del territorio in una prospettiva di sviluppo complessivo. E con ogni probabilità si parlerà anche di un consolidamento delle produzioni tradizionali e del mantenimento dei livelli occupazionali, con la possibilità, tutt’altro che remota, di rivederli al rialzo in un’ottica di riequilibrio tra manodopera diretta e indiretta. Ampio spazio anche al rilancio del Tubificio e agli investimenti sul territorio per il sociale. Per il gruppo Arvedi il ruolo dell'Ast è centrale, cosa che troverà conferma nel piano industriale che sarà reso noto venerdì primo aprile a Terni.